Coronavirus, via libera a ‘Cura Italia’: 3 miliardi a sanità e 10 a lavoro

16 marzo 2020

Dopo giorni di fiato sospeso e dopo una lunga gestazione il governo Conte 2 ha messo in campo una “manovra economica poderosa”, “siamo stati i primi a mettere in campo 25 miliardi di euro a beneficio delle imprese e delle famiglie e attiviamo flussi complessivi per 350 miliardi”, qualcosa che rappresenta un “modello” anche sul fronte della politica a sostegno dell’economia e nessuno, “artigiani, liberi professionisti, genitori, nonni, personale sanitario”, “sarà abbandonato, sarà lasciato solo”. Parole del premier Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il maxi-decreto denominato “Cura Italia” a sostegno di imprese e famiglie per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. E’ stato dunque utilizzato tutto il limite di indebitamento di 25 miliardi di euro autorizzato dal Parlamento.

Ma non basta per la vastità dell’emergenza e per le sue ricadute sul sistema produttivo del Paese. “Con questo decreto noi non esauriamo il nostro compito in economia, siamo consapevoli che non basterà, ma voglio dire a lavoratori, imprese e famiglie che oggi il governo risponde presente e lo farà anche domani”, ha aggiunto il premier. Ad aprile, come aveva anticipato anche il sottosegretario all’Economia Antonio Misiani, arriverà un altro decreto con al centro un piano di ingenti investimenti, semplificazione, riduzione delle tasse per rilanciare il Paese. L’auspicio del governo è che per quello si possa contare sulle risorse che l’Unione europea dovrebbe stanziare. A spiegare il dettaglio del provvedimento, insieme a Conte, i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e del Lavoro Nunzia Catalfo. Cinque le linee di azione del decreto. Al primo posto il “finanziamento aggiuntivo molto significativo per il Sistema sanitario nazionale che vale circa 3 miliardi”.

Leggi anche:
A Gaza si ricostruiscono case di fortuna prima dell'inverno

Il secondo capitolo, “che vale più di 10 miliardi”, riguarda il sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito “affiché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus”. Sul fronte famiglie è prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario) per chi ha bisogno di curare i figli. Sul fronte della legge 104 sono previste “forme di congedo speciale per chi è malato oncologico o immunodepresso o malattie particolari. C’è la possibilità di usufruire del permesso 104 allargato da 3 a 12 giorni al mese ed esteso anche ai familiari: all’interno del decreto si sta cercando di tutelare tutti i cittadini italiani con particolare riguardo ai soggetti più deboli e fragili”. I licenziamenti, poi, saranno congelati con riferimento alle procedure previste dal 23 febbraio in avanti.

Arriva poi l’attesa sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche. Si tratta, ha spiegato Gualtieri, della “sospensione delle rate di prestiti e mutui con le garanzie pubbliche al credito, sia con il potenziamento del fondo di garanzia, sia con il meccanismo del fondo Gasparini con la sospensione della rate di mutui dei lavoratori autonomi o di chi ha perso il lavoro, sia con una garanzia pubblica che può consentire al sistema bancario di sospendere le rate dei prestiti o finanziamenti”. In campo fiscale, si conferma, infine, la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi. askanews

Leggi anche:
Tappeto rosso per "Gladiator II", "volevamo far respirare l'aria di Roma"
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti