Coronavirus e autismo: “Non so quante famiglie reggeranno”

1 aprile 2020

Isolamento domiciliare, difficoltà nell’accedere alle strutture che forniscono supporto, interruzione della didattica abituale e gestione h24 di bambini che hanno bisogno di un’assistenza specifica. La quarantena da coronavirus è complicata ma lo è ancora di più per le famiglie con figli autistici. Benedetta Demartis presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici):
“E’ un dramma nel dramma, abbiamo a casa persone che per la loro disabilità hanno bisogno di routine e programmi rigidi e in questo momento in cui tutto salta, la routine salta, loro sono spiazzati e non riescono a capire. Con queste nuove abitudini, ognuno reagisce a modo suo, alcuni anche violentemente verso se stessi o i parenti, altri invece accettano di buon grado, dipende caso per caso ma è difficile”.

L’Angsa, oltre al telefono blu nazionale, ha attivato anche a livello regionale collegamenti con psicologi che seguono i ragazzi, con educatori, insegnanti. Ma spesso a cercare conforto e assistenza sono proprio i genitori. La Dott.ssa Giulia Coppola, psicologa e psicoterapeuta in formazione a indirizzo sistemico relazionale: “Le problematiche maggiori condivise dai familiari sono state soprattutto il non poter uscire con i figli e il fatto che la routine sistematica dei bambini sia stata scombussolata e loro si ritrovano a non sapere che fare. Io gli ho consigliato varie attività motivanti per i figli in cui gli attori partecipi sono i genitori”.

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Un’emergenza che ha colto tutti impreparati ma che deve accendere sempre di più un faro sulle categorie da tutelare. “Ci auguriamo che duri pochissimo perché non so quanti reggeranno in questa situazione, ce ne sono alcune drammatiche in casa e nel lungo periodo crolla la famiglia ma questa brutta esperienza ci insegna che dobbiamo preparare dei protocolli per l autismo, che contemplino anche l autismo e quelle disabilità gravi che non rispondono alle necessità della maggioranza della popolazione”.

Per il 2 aprile, Giornata Mondiale della Consapevolezza sull Autismo, l’Associazione ha proposto di pubblicare sui social una foto mostrando o indossando un oggetto blu con l hashtag #alprimoposto. Il messaggio è chiaro: “Puntare sulla ricerca e sulla sanità; il Coronavirus ce lo ha insegnato, in modo che ci siano risposte più adeguate per le persone più fragili”.

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