Coronavirus, migliaia di italiani bloccati all’estero: “Fateci rientrare”

10 aprile 2020

Sono migliaia gli italiani, che si trovano temporaneamente all’estero ma residenti in Italia, che non riescono a tornare in Patria. Tramite rete diplomatica, stanno cercando il modo per rientrare nel proprio paese di origine. Ma gli scali sono chiusi e i biglietti aerei vengono cancellati continuamente. Dalla Farnesina fanno sapere che 55mila italiani provenienti da 70 Paesi sono rientrati in Italia. Ma è ancora sos per tanti italiani che si trovano temporaneamente all’estero. Per motivi di studio, lavoro o salute. Sono giovani studenti o lavoratori rimasti ora disoccupati, italiani che – rimasti con pochi soldi – rischiano anche per l’assicurazione sanitaria. La Farnesina ha assicurato che nei prossimi giorni ci saranno voli da Libano, Perù, Portogallo, Repubblica Dominicana, Canarie, grazie alla collaborazione tra rete diplomatica, Farnesina (Unità di Crisi) e compagnie private. Ma dalla pagina Facebook “SOS Italiani Bloccati all’Estero”, promossa da una mamma che ha il figlio bloccato in Australia, gli appelli alle istituzioni si susseguono per far sì che gli italiani vengano rimpatriati. Proprio l’Australia è l’area più critica. Veronica è originaria di Bassano del Grappa.

Racconta le sue difficoltà nel tornare in Italia: “Abito qui in Australia da sei anni e lo scorso Natale mio nonno è venuto a trovare mio zio, suo figlio. Durante la sua vacanza ha avuto un problema molto grave a cuore e polmoni e ha dovuto subire un’operazione a cuore aperto. Una volta ripreso sono iniziati i problemi per il ritorno in Itala: i voli venivano cancellati, aeroporti chiusi. Ho chiamato ambasciata e consolati, Farnesina, dal 26 febbraio: la risposta è sempre stata che esistono i voli commerciali e si possono prendere quei voli. Questi voli vengono suggeriti a tutte le persone che si trovano in Australia e Nuova Zelanda che hanno urgenza di tornare in Italia. Purtroppo questi voli vengono cancellati tutti i giorni e non danno nessuna sicurezza alle persone che hanno problemi di salute o che non possono permettersi di acquistare biglietti su biglietti. Ci siamo accorti di essere tanti qui in Australia o in Nuova Zelanda ad avere lo stesso problema: 800 secondo l’ultima stima di persone iscritte al consolato con richiesta di poter rientrare in Italia. Da qui è nata l’esigenza di creare un gruppo: emergenza coronavirus italiani in Australia per aiutarci a come tornare in Italia”.

Gli italiani bloccati all’estero hanno anche lanciato l’hashtag #IoRientroACasa, per poi restare a casa, ma in Italia. Stefano si trova in Nuova Zelanda: “Tanti italiani con visto temporaneo si ritrovano a vivere in un paese carissimo, senza un lavoro, senza possibilità economiche e senza possibilità di rientrare in Europa. I voli vengono cancellati e hanno prezzi inaccessibili. Chiediamo l’intervento dello Stato per un rimpatrio affinchè garantisca un volo sicuro a tutti gli italiani bloccati in Nuova Zelanda”. Vincenzo Arcobelli, rappresentante in Usa per il Consiglio Generale degli italiani all’estero. “Auspichiamo e siamo fiduciosi del lavoro costante ed attento da parte del personale dell’Unità di Crisi e del Ministero degli Affari Esteri per fare tornare quanto prima le migliaia di cittadini italiani che volessero tornare quanto prima a casa e che si trovano temporaneamente all’estero, cercando di trovare tutte le soluzioni nel più breve tempo possibile”. L’appello disperato di Ghisi, dall’Ecuador, con cittadinanza italiana: “Noi chiediamo di poter rientrare in Italia: abbiamo bisogno perché mia figlia ha una patologia, di fegato e milza. Lei deve avere le sue cure e visite. Siamo qua già da un mese. Ma nessuno la sta curando”. Per favore, chiedo di darmi una mano, perché adesso mia figlia sta bene ma non si sa mai…e se i valori del fegato diventano alti. Ho bisogno di rientrare”.

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