Claudio Borghi, con un documento condiviso sul suo profilo Twitter, fa luce sulla questione Mes. “Guardate chi ha mandato il Governo in Europa a dire No Mes. Ebbene si, quello che quando stava venendo progettato ne era il relatore. Cosa avrebbe mai potuto andar male?” ha cinguettato. Nel documento, datato 7 marzo 2011, spunta il nome di Roberto Gualtieri, attuale ministro dell’Economia. E come dargli torno. Eppure il ministro dell’Economia continua a ribadire che ”abbiamo sempre detto che il Mes non ha la dimensione adeguata per mettere in campo risorse necessarie, tra 1 e 1,5 trilioni”. ”Ci stiamo concentrando sugli eurobond e sul fondo per la rinascita dell’Europa – aggiunge – abbiamo detto che non abbiamo bisogno del Mes, ma ci siamo impegnati perché offra a tutti i Paesi che ne faranno richiesta, c’erano molti Paesi interessati, delle risorse senza nessuna condizionalità”.
”Questa è la proposta che l’eurogruppo mette sul tavolo del Consiglio europeo, che dovrà decidere se si potrà attivare per i Paesi che fanno richiesta di questa linea di credito senza nessuna condizionalità”, ricorda il ministro. ”Ma l’Italia – aggiunge – punta a un obiettivo più ambizioso: il fondo per la rinascita dell’Europa, e ci impegneremo con determinazione per realizzarlo”. E aggiunge: “Noi abbiamo dalla nostra parte la forza della ragione – dice ancora Gualtieri -. Riteniamo che emettere titoli comuni per finanziare spese comuni che servono a mettere tutta l’economia europea in grado di affrontare una crisi senza precedenti sia la cosa più saggia da fare”. In sostanza, il ministro dell’Economia è convinto che “la proposta dell’Italia sta raccogliendo un consenso crescente, è tra le 4 proposte che l’Eurogruppo ha sottoposto ai leader del Consiglio europeo e – assicura- lavoreremo intensamente perché il fondo per la rinascita dell’Europa veda la luce”.