Boss fuori dal carcere, bufera sul Dap. Basentini si dimette
Le dimissioni scuotono la politica. Subentrerà il vice Roberto Tartaglia
Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini si è dimesso. Le dimissioni sarebbero motivate dalle scarcerazioni in seguito all’emergenza coronavirus, per alleggerire le carceri, che hanno fatto sfiorare gli arresti domiciliari a Raffaele Cutolo, boss della Nuova camorra organizzata.
Le voci sulle dimissioni del capo del Dap ora scuotono la politica che continuava da tempo a richiederle. Saranno formalizzate domani, quando prenderà servizio Roberto Tartaglia, nominato nei giorni scorsi vicecapo del Dipartimento che amministra le carceri italiane. Basentini, ex procuratore aggiunto di Potenza voluto dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede, a capo del Dap nel giugno 2018, poco dopo l’insediamento del ministro in via Arenula, ha manifestato l’intenzione di dimettersi in un colloquio avuto ieri con lo stesso Bonafede: “Le polemiche di questi giorni sono strumentali e totalmente infondate, ma fanno male al Dipartimento”, sarebbero state le parole da lui rivolte al ministro, il quale lo ha ringraziato per il lavoro svolto.
La situazione delle carceri, già complicata per il sovraffollamento che nell’ultimo anno è aumentato di mese in mese, si è fatta esplosiva con l’emergenza coronavirus: il 7 marzo, dopo la notizia che le visite ai detenuti da parte dei familiari sarebbero state sospese per contenere il rischio di contagi, in decine di istituti di pena, da nord a sud, sono scoppiate gravissime rivolte, con danni molto pesanti anche alle strutture. Un momento critico nel quale, da più parti, sono iniziate a circolare richieste sulla sostituzione di Basentini alla guida del sistema penitenziario. Richieste diventate ancora più pressanti dopo l’uscita dal carcere di alcuni esponenti della criminalità organizzata, su tutti Pasquale Zagaria, fratello di Michele, boss del clan dei Casalesi, legate a ragioni di età e di salute.
Non sono bastati a smorzare le polemiche sul capo del Dap il decreto legge contro le scarcerazioni facili dei boss approvato nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi dal Consiglio dei ministri e nemmeno i tempi strettissimi con cui il Csm ha dato il via libera alla nomina di Roberto Tartaglia, noto magistrato antimafia, a vicecapo del Dap, scelto da Bonafede. Il tam tam sulle dimissioni di Basentini ha preso il via ieri sera, attraverso i sindacati di Polizia penitenziaria, e per domani si attende l’iter formale in via Arenula. C’è chi, infine, tra i sindacati, fa già ipotesi su chi potrebbe andare ora alla guida del Dap: tra i nomi circolati, oltre a quello di Nino Di Matteo, ex pm del processo Stato-mafia e oggi togato del Csm, quelli del pm napoletano Catello Maresca e di Giovanni Melillo, attuale capo della procura di Napoli.