Arriva l’indennità per i lavoratori domestici, che erano stati trascurati nel dl Cura Italia. La bozza del maxi-decreto che il governo si appresta a varare prevede per colf e badanti un assegno mensile, per i mesi di aprile e maggio, di 400 euro per chi ha “uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva non superiore a 20 ore settimanali” e di 600 euro per chi invece ha “uno o più contratti di lavoro di durata complessiva superiore a 20 ore settimanali”. Le indennità sono esentasse e “sono riconosciute a condizione che i lavoratori domestici non siano conviventi col datore di lavoro e che vi sia stata una comprovata riduzione di almeno il 25 per cento dell’orario complessivo di lavoro”.
Il bonus per i lavoratori domestici non è cumulabile con le altre indennità legate all’emergenza, né con la Naspi, né con il reddito di emergenza istituito dal decreto stesso ma è compatibile con il reddito di cittadinanza “fino al raggiungimento della somma complessiva di 600 euro se l’importo del reddito di cittadinanza in godimento è inferiore a 600 euro”. L’indennità inoltre “non spetta ai titolari di pensione, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità e ai titolari di rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato diverso dal lavoro domestico”. Il bonus, secondo quanto si legge nella bozza, è erogato “dall’Inps in unica soluzione, previa domanda” che sarà presentata ai “patronati”. Nella bozza ci sono ancora i puntini di sospensione sul limite di spesa complessivo.