I recettori che consentono al coronavirus di raggiungere le cellule umane sembrano essere meno diffusi nelle cavità nasali dei bambini, ragione per cui, secondo un nuovo studio, i più piccoli sarebbero meno esposti al contagio. I recettori sono una sorta di porta molecolare denominata ACE2. Lo studio, di cui parla la Cnn, ha esaminato un campione di 300 persone tra i quattro e i 60 anni e ha rilevato che gli adulti più anziani hanno recettori più attivi nel naso, mentre i bambini sotto i 10 anni hanno molecole meno attive o meno diffuse.
Questo dato “potrebbe spiegare perché il Covid-19 sia meno presente nei bambini”, hanno scritto i ricercatori dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai nel Journal of the American Medical Association. I ricercatori hanno indagato soltanto le cellule delle cavità nasali che sono “il primo punto di contatto” tra il coronavirus “e il corpo umano”. I recettori in altre zone del corpo, come nel tratto respiratorio, potrebbero avere effetti diversi.