Dopo lo sbarco nel Belpaese dello smartwatch di Samsung ed in attesa dell’uscita dell’attesissimo modello firmato Cupertino, anche Motorola presenta il proprio modello. Il Moto 360 apre una nuova frontiera in fatto di smartwatch: si tratta, infatti, del primo dispositivo di questo tipo capace di unire la tecnologia all’estetica. Osservando questo smartwatch, salta subito all’occhio la cura del design, tanto da spingersi a definirlo bello, senza mezzi termini; lo si potrebbe tranquillamente utilizzare da spento, ovvero tenendo attivo solamente il quadrante dell’orario. Naturalmente impiegarlo come semplice orologio sarebbe riduttivo, poiché questo device non è soltanto bello ma pure… molto intelligente.
Curata anche la scelta dei materiali, con cassa in acciaio e la possibilità di scegliere fra cinturino in metallo oppure in pelle, il Moto 360 è comodo e non ingombra il polso come spesso accade con gli smartwatch, soprattutto grazie al quadrante circolare costituito da vetro protetto da Gorilla Glass e forte di un display OLED da 1,56” (320 x 290 pixel). Con un doppio colpetto sul display si attiva la parte “intelligente” dell’orologio, in grado di sincronizzarsi con qualunque smartphone Android nella versione 4.4; sullo schermo dell’orologio, quindi, appariranno tutti i messaggi, le chiamate in arrivo, le email e le notifiche dei vari social network ai quali si è iscritti. Il merito lo dobbiamo ad Android Wear, il sistema creato da Google per permetterci di vedere sull’orologio ciò che prima vedevamo esclusivamente sullo smartphone. La vera innovazione sta nel fatto che questa possibilità – già presente negli smartwatch “tradizionali” – ora sbarca in uno smartwatch di forma circolare e i risultati sono apprezzabili. Rimane qualche piccolo difetto, come ad esempio alcune sbordature nel testo quando si visualizzano le notifiche, ma in generale l’operazione può definirsi perfettamente riuscita.
Non spaventatevi se in basso nello schermo trovate un settore completamente nero: è stata una scelta da parte di Motorola per integrare il sensore relativo alla luminosità, componente che consente di rendere visibile il display anche alla luce del sole. L’unico appunto riguarda la posizione non comodissima del sensore, e si spera che in futuro gli venga trovata una collocazione diversa (magari sulla cornice). Ovviamente anche il Moto 360 può essere attivato con i comandi vocali, utilizzando le paroline magiche “Ok Google” per poi dettare il comando che ci interessa. Non sempre, però, i comandi vocali funzionano correttamente, ma non si tratta di un problema riconducibile al 360, bensì di un difetto condiviso da tutti i modelli che si basano su Android Wear.
Le app a disposizione sono numerose, a partire da quella che monitora l’attività fisica grazie a due sensori, un conta-passi e un cardio-frequenzimetro. In tal modo potremo avere un’idea – non sempre precisa, a dire il vero – di quanto ci muoviamo. Fra i tanti pregi di questo smartwatch, troviamo un difetto non di poco conto: ci riferiamo all’autonomia. Nella maggior parte dei casi il Moto 360 fa fatica a giungere attivo a fine giornata, soprattutto per via della batteria da soli 300 mAh. Il poco spazio a disposizione non consente l’utilizzo di batterie più grandi, per cui se si vuole far durare una giornata intera il proprio 360 bisogna impiegarlo con una certa parsimonia, utilizzando il minimo indispensabile le funzioni che consumano di più (navigatore satellitare e comandi vocali). Sul mercato, il Moto 360 è chiamato a giocarsela con i dispositivi di Lg e Samsung e il confronto sarà duro, ma il primo smartwatch prodotto da Motorola (che costa 249 euro) può senz’altro definirsi riuscito.