Coronavirus, Fontana contestato davanti alla procura di Bergamo

29 maggio 2020

Contestazione contro il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, davanti alla procura di Bergamo dove il governatore è stato sentito come persona informata dei fatti dai magistrati che indagano sulla gestione dell’emergenza Coronavirus nella zona. Una quarantina di persone si sono riunite in presidio davanti alla palazzo della procura per protestare contro la gestione regionale dell’emergenza Coronavirus e in particolare contro la mancata istituzione di una zona rossa nell’area di Nembro e Alzano Lombardo, due dei comuni della Bassa Val Seriana più colpiti dalla pandemia. “Fontana Bergamo non dimentica. M… “, si legge su uno striscione srotolato dai manifestanti. Nel mirino dei contestatori, che si definiscono “cittadini di Bergamo”, anche gli industriali lombardi per le presunte pressioni esercitate sul mondo politico per la mancata tempestiva chiusura dei comuni più colpiti della Val Serianad: “Confindustria no zona rossa in Val Seriana. Tranquilli ci ha pensato Fontana”.

La sede della procura per l’occasione è stata blindata: agenti di polizia e carabinieri presidiano i due imbocchi di via Brigata Orobica, strada che costeggia il palazzo della procura, per impedire il passaggio a giornalisti, fotografi e cameraman. Il governatore, accompagnato dagli agenti della scorta che gli è stata nei giorni scorsi dalla Prefettura di Varese, è entrato nell’edificio da un ingresso laterale. Quando Fontana ha lasciato il palazzo della procura a bordo dell’auto di servizio, una ventina di contestatori riuniti nella piazza antistante ha urlato insulti come “vergogna”, “dimettiti” e “criminale”. Una protesta colorata e rumorosa ma senza nessun monento di tensione anche per la strette misure di sicurezza adottate dalle forze dell’ordine che hanno chiuso al traffico la via della procura schierandosi in assetto antisommossa davanti ai contestatori. L’audizione di Fontana, iniziata questa mattina poco prima delle 10.00, è durata circa 2 ore e mezza.

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L’audizione del governatore della Lombardia arriva dopo quella dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, che ieri pomeriggio ha risposto per oltre 3 ore alle domande dei pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino. Tre i fronti dell’inchiesta avviata circa due mesi fa dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota per epidemia colposa: la mancata istituzione di una zona rossa nell’area di Nebro e Alzano Lombardo, due comuni della Bassa Val Seriana tra i più colpito dalla pandemia, la gestione del pronto soccorso di Alzano dove nella prima fase dell’emergenza non sarebbero state prese le misure necessarie per separare i malati Covid dagli altri pazienti e le centinaia di morti avvenute nelle RSA della zona.

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