Trump annuncia la nomination a Jacksonville e sanziona Cpi

12 giugno 2020

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump parte dal South Lawn della Casa Bianca a Washington DC, per Dallas, in Texas, per una tavola rotonda, e successivamente a Bedminster, New Jersey. È già piena campagna elettorale, con il corso degli eventi accelerato dalla piena provocata dalla morte di George Floyd, dalle manifestazioni in tutto il Paese di Black Lives Matter, nonchè dalla crisi già provocata dal Covid 19.

Trump in queste ore ha annunciato un decreto sull’uso della forza da parte della polizia, precisando che gli agenti vanno difesi, e quindi nessun taglio ai fondi. E intanto precisa: sarà in Florida, e non nella Carolina del Nord, la sua nomination come candidato alla rielezione alla convention repubblicana nella città di Jacksonville. La Florida è cruciale. Il presidente americano ha recentemente indicato che stava cercando uno stato diverso dalla Carolina del Nord per organizzare la convention repubblicana, dopo che il governatore democratico Roy Cooper ha posto restrizioni alla manifestazione per un formato più ridotto, con allontanamento sociale e obbligo di mascherina.

E mentre schiva il dibattito sul razzismo e la violenza della polizia su cui era atteso con impazienza in un’America scossa, deve per forza occuparsi di un’altra questione spinosa: un’offensiva senza precedenti contro il Tribunale penale internazionale. Donald Trump ha alzato di nuovo la voce annunciando sanzioni economiche dopo l’avvio da parte della Corte di un’indagine su presunti crimini di guerra dei soldati Usa in Afghanistan. Durissimo anche Mike Pompeo: è un “tribunale falso”, “manipolato dai nostri oppositori” e che ha “una storia di corruzione e appropriazione indebita”, denuncia il capo della diplomazia americana.

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