Coronavirus Usa, seconda ondata già cominciata. E’ allarme

Coronavirus Usa, seconda ondata già cominciata. E’ allarme
15 giugno 2020

L’allarme, negli Usa, è partito da giorni, dopo l’aumento del numero di casi in molti Stati: il coronavirus non è scomparso e, se le persone non rispetteranno le norme, potrebbero essere necessarie nuove chiusure. Questa mattina, parlando alla Cnbc, il professor William Schaffner della Vanderbilt University School of Medicine ha detto che “la seconda ondata è già cominciata. Stiamo riaprendo il Paese, ma tante, tante persone non rispettano il distanziamento interpersonale e non indossano le mascherine”. “Molte persone, semplicemente, non prestano attenzione e questo porterà a una maggiore diffusione del virus” ha aggiunto.

Nonostante questo, per Schaffner l’opzione di un nuovo ‘lockdown’ non è in discussione; le autorità politiche e religiose e i commercianti dovrebbero invece lavorare insieme per promuovere il rispetto delle misure. “Indossare le mascherine è molto importante” e le autorità “dovrebbero persuadere ed educare” i residenti per renderla “una norma sociale”. “Se tutti lo facciamo, rispettando gli altri, penso faremo dei progressi. Altrimenti metteremo nuovamente sotto stress il sistema sanitario”. “Lo shutdown completo è stato un disastro finanziario e ha avuto così tante implicazioni sociali e culturali che non posso immaginare un altro shutdown” ha concluso il professore. “Il virus non si fermerà” finché non avrà infettato il 60-70% della popolazione, ha detto ieri il dottor Michael Osterholm, direttore del Centro per la ricerca delle malattie infettive all’Università del Minnesota, parlando durante il programma “Fox News Sunday”. Per gli esperti, infatti, per fermare la diffusione del virus, senza un vaccino, sarà necessaria l’immunità di gregge.

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Al momento, i casi confermati di nuovo coronavirus sono poco più di 2 milioni, ovvero meno dell’1% della popolazione. Osterholm ha sottolineato che gli ultimi dati mostrano un aumento dei contagi in 22 Stati, con un aumento dei ricoveri in diverse regioni. Il dottor Nahid Bhadelia, della Boston University School of Medicine, ha dichiarato alla Nbc che l’aumento del numero di casi in alcuni Stati del Sud e dell’Ovest fa pensare che “abbiamo aperto quegli Stati troppo presto”. Un secondo ‘lockdown’ è stato ipotizzato in Texas e nello Stato di New York. Il governatore Andrew Cuomo ha detto che a New York sono stati presentati 25.000 reclami riguardanti attività economiche “in violazione dei piani di riapertura”. Cuomo ha detto che molti bar di Manhattan e agli Hamptons, a Long Island, stanno violando le regole e che, se le autorità locali non interverranno, lo Stato potrebbe essere costretto a sospendere le fasi di riapertura.

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