Governo valuta proposta Aspi, ma l’esecutivo è spaccato. Martedì in Cdm la decisione

Governo valuta proposta Aspi, ma l’esecutivo è spaccato. Martedì in Cdm la decisione
13 luglio 2020

Un pacchetto di 3,4 miliardi, oltre ai 14,5 miliardi già decisi nel Piano industriale e la disponibilità a scendere sotto il 50% per Atlantia. La proposta di Aspi inviata al Governo divide l’Esecutivo, che martedì dovrà prendere una decisione definitiva in un apposito Consiglio dei ministri, mentre un pre vertice domani al Mit cercherà di trovare una posizione comune. Si deve decidere se accettare la proposta di Aspi, magari con qualche limatura, oppure procedere direttamente alla revoca delle concessioni.

Per il sottosegretario al Mit, in quota Pd, Salvatore Margiotta, la proposta di Aspi segna “dei chiari passi in avanti”, aggiungendo che la questione andrà approfondita. “Sono convinto – spiega il senatore – che il consiglio dei ministri saprà prendere, in scienza e coscienza, la decisione migliore. Il Governo dovrà valutare, senza posizioni pregiudiziali, se la proposta di Aspi sia sufficiente a rispettare questo principio inderogabile. Anche attraverso un aumento di capitale che porti a una significativa riduzione delle quote possedute da Atlantia”.

Molto diversa la posizione dei Cinque Stelle. “Una discontinuità netta col passato, da ogni punto di vista”, è quella che chiede l’altro sottosegretario ai Trasporti, il pentastellato Roberto Traversi. “Quando inaugureremo il nuovo Ponte Morandi – afferma il sottosegretario – dovremo essere in grado di dire ai parenti delle vittime del crollo che abbiamo voltato pagina per scriverne una completamente nuova. E ci sono soltanto due possibilità per farlo: che sia revocata la concessione ad Autostrade per l`Italia o che dall`azionariato ne esca la famiglia Benetton che ne ha mantenuto il controllo in questi anni segnati da incuria predatoria e colpevole abbandono della manutenzione. Se vogliamo ricominciare a parlare di sicurezza delle nostre autostrade e gestione trasparente di una infrastruttura pubblica, non esiste una terza strada accettabile né una trattativa per cercare altre possibilità”.

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Contraria alla revoca anche Italia viva. “Da due anni su questa vicenda delle concessioni autostradali assistiamo a una telenovela infinita, è ora di finirla – afferma la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova -. Per questo capovolgo i termini della questione. Non è interessante quel che il privato mette sul tavolo. Quello che è dirimente è la tutela dell’interesse pubblico. Qualsiasi patto pubblico-privato deve partire da qui, chiunque sia il privato”.

Dura la senatrice dei Cinque Stelle, Barbara Lezzi, che in un post su Faceboook, chiede che vengano resi noti i voti ci ciascun ministro nel Cdm di martedì prossimo. “È una proposta alla quale il governo deve rinunciare per i motivi arcinoti”, spiega Lezzi che aggiunge: “ora si deve uscire dalle dichiarazioni, interviste e post per misurarsi con la realtà e con il rispetto per le 43 vittime e per la sicurezza degli italiani. Sarà doveroso rendere noto il voto di ciascun ministro”.

Intanto la proposta di Autostrade è sul tavolo del Governo: i 3,4 miliardi sono formati da 1,5 miliardi per la manutenzione straordinaria, 700 milioni per gli indenizzi per il crollo del Ponte Morandi e i restanti 1,2 miliardi a finanziamento del taglio della tariffe autostradali. Sul fronte della compagine azionaria, la discesa di Atlantia in Aspi potrebbe avvenire tramite un aumento di capitale riservato a possibili nuovi soci istituzionali.

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