“Credo che, in questa decade, il progetto di ogni astronauta della mia generazione sarà quello di essere pronto a dare il proprio contributo a una missione sulla Luna, sicuramente da parte mia c’è quella volontà, quel desiderio e quella spinta. È indubbio”. Così l’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano, primo comandante italiano della Staziona spaziale internazionale, rispondendo ad askanews circa un suo possibile coinvolgimento nelle missioni lunari “Artemis” che riporteranno l’uomo sulla Luna, auspicabilmente dal 2024.
Parmitano, proprio nel giorno del 51esimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969 con la missione Nasa “Apollo 11”, era collegato con la sede dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) a Roma per un bilancio della missione dell’Esa “Beyond”, a una anno esatto dal lancio. “Il sogno di ogni astronauta è quello di volare nello Spazio – ha precisato Parmitano – ogni missione ha un suo valore, una sua aspettativa e un suo appeal innegabile. Il mio compito non è quello di dire se sarò io o se sarà qualcun altro; il mio compito è quello di essere la persona giusta per la prossima missione che mi verrà assegnata, che sia di lunga durata o di breve durata, sulla Stazione Spaziale, su un altro mezzo o sulla Luna. Qualsiasi sarà il mio futuro come astronauta, lo affronterò con lo stesso entusiasmo. Poi è lecito avere dei sogni”.