Scoppia la “bomba” migranti, Musumeci: “La Sicilia non è una colonia

Scoppia la “bomba” migranti, Musumeci: “La Sicilia non è una colonia
27 luglio 2020

Scoppia la “bomba” migranti. “Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall`hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell`ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati – sbotta su Facebook, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che ‘tutta va bene’. Pretendo rispetto per la Sicilia – dice ancora Musumeci -, non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c`è troppa improvvisazione e superficialità”.

Ieri sera sono fuggiti dal centro di accoglienza Pian del lago di Caltanissetta 184 migranti, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino ha comunicato che 80 fuggitivi sono stati ripresi, numero che sarebbe salito nel frattempo a 125. “Ho già chiesto al governo nazionale di non inviare più migranti al Cara di Caltanissetta – tuona Gambino -. Non ci sono le protezioni adeguate”. Il primo cittadino nisseso evidenzia che “mentre i fondamentalisti non mancano di cogliere l’occasione per scadere nel becero qualunquismo, non conoscendo neanche i fatti e le competenze, ho chiamato il sottosegretario all’Interno preannunciando l’invio di una lettera al ministro Luciana Lamorgese nella quale esprimerò tutto il mio dissenso rispetto alla situazione che stiamo vivendo”.

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In sostanza, “adesso è arrivato il momento in cui ciascuno si prenda le proprie responsabilità. Se i centri di accoglienza non sono abbastanza sicuri, come mi era stato garantito, prima vanno rafforzate le misure di protezione e poi si passa al resto. In caso contrario non possiamo vivere, nessuno può, in una situazione di preoccupazione continua. Lo stato di diritto non può consentire che ciò avvenga. E non lo consentirò neanche io”, conclude il sindaco di Caltanissetta. Intanto, “circa 95 migranti sono ancora nel Mediterraneo centrale a rischio di annegare, dopo essere fuggiti dalla Libia”, ha sapere l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), dopo i ripetuti appelli lanciati dall’ong Alarm Phone alle autorità competenti. “Ribadiamo che gli Stati e i capitani delle navi hanno l’obbligo morale e legale di rispondere alle richieste di soccorso in mare”. “Abbiamo allertato le autorità di una barca con 95 persone in pericolo 33 ore fa e non ci sono soccorsi in vista – aggiunge l’ong – un mercantile sta monitorando la situazione senza assistere”.

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