“Dai dati che stiamo guardando c’è un rischio di una nuova ondata di sbarchi, un rischio enorme che dobbiamo affrontare col massimo della responsabilità e della concretezza”: è l’allarme lanciato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un video postato sulla sua pagina Facebook dopo che da mesi sono ripresi gli sbarchi in Italia senza che governo e tanto meno l’Europa fa qualcosa di concreto. Basta ricordare gli arrivi di queste ultime settimane a Lampedusa oramai allo stremo.
“Sono inutili gli slogan o le urla, il nostro obiettivo è molto semplice – ha proseguito Di Maio- serve un piano concreto per affrontare un’ondata che l’Italia non ce la farà da sola, non potrà assolutamente mai sostenere tutti gli arrivi che stiamo vedendo o che vedremo se non fermeremo le partenze. Lo dico perché l’Italia non può permettersi questi rischi sanitari, in un’emergenza sanitaria che teniamo sotto controllo, l’Italia non può permettersi un rischio del genere. Ne va, non solo della salute dei cittadini, che è la prima cosa, ma anche della credibilità internazionale”.
Intanto, il sindaco di Lampedusa Totò Martello continua a manifestare preoccupazione: “Gli arrivi sono più delle persone che riusciamo a trasferire – ha dichiarato – è un flusso costante ormai da 10 giorni”. L’isola è al collasso. A tal punto che Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati sottolinea che “il vero stato di emergenza da proclamare è quello per Lampedusa e per la nuova ondata di sbarchi di migranti. Delle navi promesse per assicurare la quarantena ai clandestini – di cui si parla da settimane – ancora non c`è traccia e l`hot spot dell`isola è al collasso. La gestione di questo problema da parte del governo è stata a dir poco superficiale”.
“Bisogna correre ai ripari anche perché – aggiunge la Gelmini – con il Covid, è a rischio la salute di soccorritori, volontari, protezione civile e cittadini: serve una forte azione diplomatica nel nord Africa e serve chiamare in causa l`Unione Europea. La solidarietà economica ancora di là da venire non basta: Conte chiami i suoi omologhi e pretenda che il problema sia messo subito all`ordine del giorno degli organismi europei” conclude Gelmini.
La Commissione europea recita la solita litania: “siamo al corrente” dell’intensificarsi degli sbarchi di migranti in Sicilia, e “seguiamo da vicino” anche quanto accade nei centri di accoglienza. “A Lampedusa in particolare le difficoltà sono significative. In prima battuta è chiaramente compito dello Stato membro occuparsi di tali difficoltà – un portavoce della Commissione Ue – ma la Commissione europea, che ha già dato sostegno all’Italia, resta disponibile se ci saranno ulteriori richieste”.