È affidato alla first lady Melania Trump il messaggio più empatico della convention repubblicana. Discorso che arriva in chiusura del secondo giorno, dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, un luogo istituzionale ancora una volta scelto come teatro di una campagna elettorale, inusuale e criticato dagli avversari. Così come inusuale l’ampia parte del discorso di Melania Trump dedicata al coronavirus, alla gravità della pandemia e alle vittime, temi mai affrontati finora negli altri discorsi, non in questi termini.
“Riconosco il fatto che le nostre vite da marzo sono cambiate drasticamente – ha detto – Il nemico invisibile Covid 19 ha imperversato nel nostro bellissimo Paese e ha avuto conseguenze su tutti noi. La mia più profonda compassione va a tutti quelli che hanno perso una persona cara e le mie preghiere a tutti quelli che sono malati o soffrono”. Poi racconta della sua infanzia in Slovenia, da figlia di immigrati si fa incarnazione del sogno americano e invita all’unità.
“Non voglio usare questo tempo prezioso per attaccare l’altra parte, perché come abbiamo visto la scorsa settimana, quel tipo di discorsi servono solo a dividere il Paese. Sono qui perché abbiamo bisogno che mio marito sia il comandante in capo per altri 4 anni. Rappresenta il meglio per il Paese – ha detto, dando poi una descrizione delle qualità del marito che sembra voler convincere quella parte di destra a cui gli atteggiamenti sopra le righe di Trump non piacciono. “Sappiamo che non ha segreti su cosa pensa. La sua onestà totale è quello che noi cittadini meritiamo. Che ti piaccia o meno, sai sempre cosa sta pensando perché è una persona autentica che ama il suo Paese, la sua gente e vuole renderlo migliore”.