Dl semplificazioni, ok fiducia al Senato con 157 sì. Ora tocca alla Camera

Dl semplificazioni, ok fiducia al Senato con 157 sì. Ora tocca alla Camera
Senato
5 settembre 2020

L’Aula del Senato ha votato la fiducia al governo sul Decreto semplificazioni con 157 voti a favore e 82 contrari, un astenuto. Ora il provvedimento passa alla Camera. Il decreto scade il 14 settembre. FdI, FI e Lega e la componente Idea e Cambiamo del Misto hanno annunciato il loro voto contrario mentre il leader di Iv, Matteo Renzi, ha rivendicato che questo provvedimento si basa sul ‘piano shock’ proposto dal suo partito al Governo e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Per Italia viva oggi è un giorno di festa, il piano shock è stato messo all’attenzione del decreto ed è un buon risultato politico, diamo atto al governo di essere stato di parola sullo sblocco dei cantieri” ha detto Renzi, intervenendo in dichiarazione di voto finale, nell’Aula del Senato, sul decreto semplificazioni. Il leader di Italia viva ricorda che quando si consumò “il dissidio in maggioranza è stato detto: chissà cosa chiederanno? Noi non abbiamo chiesto posti ma un’assunzione di responsabilità politica che il paese riparte dai cantieri non da sussidi e asistenzialismo e il premier è stato di parola perchè questa risposta è la risposta alle nostre richieste, riconosciamo che questo è stato possibile per uno sforzo da parte di tutti. Il Piano schock diventa legge: è un fatto positivo ma c’è ancora molto, molto da fare”.

Nessuna sorpresa sul voto di fiducia al Senato. Sia il gruppo del Pd che quello del M5s si è presentato compatto al voto con poche assenze giustificate. Dei 157 voti a favore, 32 erano del Pd, assenti Giacobbe, Rampi e Iori, 93 su 95 i senatori pentastellati presenti, 17 su 18 quelli di Italia viva. L’unico astenuto Durnwalder dell’Svp. Nel gruppo Misto hanno votato a favore in 10, mancavano Cairo, De Falco, Di Marzio, Fattori, e poi i senatori a vita, Monti, Segre, Piano, Rubbia, Napolitano, alcuni dei quali in congedo. Spiccano invece le numerose assenze tra le opposizioni: 20 da Fi, 12 dalla Lega e 3 da Fdi. Oltre a quelli in congedo 6 da Fdi, 14 da Fi. SCARICA PROVVEDIMENTO

LE REAZIONI

Lega “L`Italia dovrebbe essere un Paese moderno ma per diventarlo servono semplificazioni e sburocratizzazioni come il superamento – da noi invocato – del codice degli appalti. Solo così si può procedere speditamente verso interventi, opere infrastrutturali, sblocco degli investimenti, in altre parole: innalzamento della qualità della vita dei cittadini. Tutti i nostri emendamenti andavano in questa direzione e molti sono stati approvati. Purtroppo il Governo doveva fare di più e meglio invece è stata persa l`ennesima occasione”. Lo dichiara la senatrice Simona Pergreffi a nome del gruppo parlamentare della Lega durante la dichiarazione di voto al decreto semplificazioni. “In questo decreto si vede la mano dei 5 Stelle, della mancanza di esperienza di chi non ha mai messo piede in un consiglio comunale e in una giunta infatti – spiega Pergreffi – hanno detto no alla moratoria sul codice appalti, no a norme certe, lungimiranti, strutturali e di largo respiro senza garantire certezze sulla programmazione. Purtroppo il Governo ha come mantra ideologico la complicazione, il boicottaggio della libera iniziativa e – conclude Pergreffi – la tortura burocatica verso cittadini e imprese”.

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Il governo “Il decreto semplificazioni oggi è passato al Senato con 157 voti e, da ministro per i Rapporti con il Parlamento, non posso che ringraziare tutti i senatori che hanno contribuito con il loro impegno a migliorare il testo”. Lo ha scritto Federico D’Incà (M5S) su Facebook. “Per tutto il mese di agosto, il Governo – ha osservato il ministro – ha lavorato su oltre 1500 proposte emendative dei senatori, con tutti i ministeri coinvolti, accogliendone 326, di cui 83 delle opposizioni. Un grande banco di prova per uno dei testi più complessi e ambiziosi messi in cantiere dal Governo. In questa fase, più che mai, abbiamo il dovere di dare risposte concrete al Paese, agevolando i percorsi verso la ripresa economica senza trascurare gli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente”. “Lo avevamo promesso – ha detto ancora D’Incà – a giugno durante gli Stati Generali e così è stato. Abbiamo lavorato senza sosta, come era giusto che fosse, perché la prova che avevamo davanti era delle più difficili. E per questo la mia soddisfazione è doppia: abbiamo enormi responsabilità e il Parlamento è stato il centro di un confronto importante per migliorare le norme e trovare il giusto equilibrio tra tutte le posizioni. Avanti così”, ha concluso.

Partito Democratico “Oggi il Senato ha approvato un provvedimento importante per il futuro del Paese. Nel decreto semplificazioni, infatti, sono contenute misure che consentiranno di sbloccare l’iter di realizzazione di una grande quantità di opere piccole e grandi, impiegando le ingenti risorse bloccate in questi anni dalla burocrazia. Per cogliere l’importanza di questo provvedimento dobbiamo guardare anche ai 209 miliardi per investimenti che arriveranno con il Recovery fund. Queste misure ci consentiranno di spendere proficuamente e tempestivamente le risorse a disposizione”. Lo scrive su Fb la senatrice del Pd Simona Malpezzi, sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento. “Il Parlamento – prosegue Malpezzi – ha svolto un ruolo molto importante. Sono stati esaminati, infatti, circa 2000 emendamenti; 315 approvati di cui 80 delle opposizioni. Il lavoro delle commissioni è stato ampiamente valorizzato e questo è un dato molto significativo, considerata la rilevanza del decreto. La maggioranza è riuscita, su tutte le questioni più critiche, a trovare un compromesso e un buon punto di caduta, mostrando una compattezza più che mai necessaria vista la complessità dei mesi che ci aspettano”.

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Gruppo Misto “Il testo del dl Semplificazioni varato oggi è stato fortemente migliorato dal lavoro del Parlamento.
Credo che sia necessario chiarire un punto sul quale sono state sollevate in questi giorni polemiche prive di ogni fondamento. Il lavoro che abbiamo fatto nelle commissioni non mira affatto a congelare la situazione nei centri storici. Siamo al contrario convinti che sia assolutamente necessario un piano di riqualificazione delle nostre città. Ma bisogna farlo con cautela e perizia, all’interno di un piano di riqualificazione e recupero che metta al centro la difesa della bellezza dei nostri centri storici e del nostro Paese, valore non solo estetico ma anche sociale ed economico”, è quanto dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Proprio i miglioramenti apportati al testo di questo decreto dal Senato confermano che il Parlamento deve essere coinvolto a tutti i livelli nell’elaborazione del Recovery Plan italiano. Non solo per principio ma perché è quella la migliore garanzia di arrivare a progetti non ripresi dal passato ma davvero nuovi e innovativi sul piano della qualità. E’ quel che è necessario per rilanciare l’Italia”, prosegue la senatrice di LeU. “Bisogna però dire chiaramente – conclude la presidente De Petris -che non sarà possibile dare una spinta decisiva alla velocizzazione senza un intervento massiccio sulla Pubblica amministrazione, ridotta all’osso dal blocco del turn-over sia nelle amministrazioni locali che in quella centrale. E’ fondamentale varare un grande piano di assunzione di personale qualificato perché il blocco che rallenta tutto si crea proprio nella fase della progettazione. Sarà questa la battaglia che ci impegniamo a condurre nei prossimi mesi nella maggioranza”.

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Movimento 5 stelle “Per comprendere l’importanza del decreto Semplificazioni dobbiamo volgere lo sguardo all’obiettivo finale, che corrisponde a uno dei più significativi risultati conseguiti da questo Governo con il costante stimolo e supporto del MoVimento 5 Stelle. L’obiettivo finale ha un numero: 209 miliardi di euro. Si tratta del più grande piano di investimenti che l’Italia si appresta ad affrontare grazie all’ormai famoso Recovery Fund. Non possiamo permetterci tentennamenti nella realizzazione di investimenti così ingenti”. Lo ha detto Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5S al Senato, durante la dichiarazione di voto al Dl Semplificazioni. “Abbiamo il dovere, nei confronti degli italiani, di mettere a terra rapidamente questi soldi – ha proseguito l’esponente pentastellato – e di dare un’enorme prospettiva di sviluppo alle nostre comunità. Per tale ragione il Decreto Semplificazioni è fondamentale: ci consentirà di sveltire e fluidificare tutta una serie di procedure, senza abbandonare gli ineliminabili presìdi a tutela della legalità e dell’ambiente”.

Forza Italia Forza Italia dice no al dl Semplificazioni “perché si tratta di un provvedimento ideologico che non servirà a rimettere in moto la nostra economia. Siamo molto delusi perché anche si è sprecata l’ennesima occasione”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia, Nazario Pagano, nel corso della sua dichiarazione di voto sul Dl Semplificazioni a palazzo Madama. “Per noi che da sempre mettiamo al centro il cittadino e il suo talento contro lo Stato burocrate e inefficiente, semplificare vuol dire molto. Ma siamo delusi perché, dopo una grave tragedia come quella della pandemia, c’erano le condizioni per creare una vera coesione nazionale che mettesse insieme chi vota per il centrosinistra e chi per il centrodestra e soprattutto l’opportunità di sbloccare un Paese come l’Italia, che è tra gli ultimi per opere pubbliche realizzate, dove ancora vige la ‘cultura del sospetto’ che ha finito per bloccare il Paese. Noi – ha concluso Pagano – abbiamo avuto un atteggiamento collaborativo, non abbiamo presentato emendamenti ostruzionistici ma siamo stati ignorati da un governo la cui maggioranza è profondamente divisa”.

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