La vite ad alberello di uve Zibibbo che caratterizza l’isola di Pantelleria, in Sicilia, entra nella prestigiosa Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità. Voto all’unanimità. ”Nessun Paese, prima dell’Italia, è mai riuscito ad iscrivere nella Lista una pratica agricola” commenta con soddisfazione da Parigi il comitato proponente la candidatura. L’Assemblea generale dell’Unesco, infatti, ha iscritto la pratica agricola della Vite ad Alberello di Pantelleria tra i Beni immateriali dell’umanità. Per la prima volta l’Alto organismo internazionale ha attribuito questo riconoscimento ad una pratica agricola, riconoscendone il valore storico-culturale oltre che identitario. La coltivazione della vite sull’isola ha, infatti, modellato nel tempo il paesaggio, realizzando uno dei contesti agricoli più suggestivi al mondo. Al centro di questo scenario la vite e il particolare sistema di allevamento, quello ad alberello. La sua forma di coltivazione è il risultato straordinario di un’agricoltura che, assecondando la natura, ha saputo realizzare un primato d’eccellenza viticola, studiata ed ammirata in tutto il mondo. Il sistema di allevamento ad alberello basso, in conca, con uno sviluppo vegeto produttivo rasente i terreni, costituisce un unicum che va difeso, tutelato e rilanciato.
A rappresentare la Regione Siciliana a Parigi, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta che ha detto: “Affidando a Pantelleria l’apertura degli eventi del Cluster ad EXPO riconosciamo il primato di una terra, che tra l’Europa e l’Africa, ha saputo offrire all’uomo la sintesi più felice delle colture e delle culture del Mediterraneo. Un patrimonio di biodiversità che ha radici antiche ma che vogliamo portarci integro nel futuro delle nuove generazioni”. Cartabellotta è anche responsabile Unico della Regione Siciliana per il Cluster Bio- Mediterraneo di Expo Milano 2015.