Brexit, scontro Regno Unito-Ue. Johnson chiede sostegno Tory

Brexit, scontro Regno Unito-Ue. Johnson chiede sostegno Tory
12 settembre 2020

Boris Johnson ha invitato i parlamentari conservatori a sostenere il suo piano per annullare parte dell’accordo di recesso per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit). In una chiamata Zoom con circa 250 di loro, ha sottolineato che il partito non deve tornare ai “miserabili litigi” sull’Europa. L’Ue ha avvertito il Regno Unito che potrebbe affrontare un’azione legale se non abbandonerà gli elementi controversi del disegno di legge sul mercato interno entro la fine del mese. E un parlamentare Tory ha proposto un emendamento al disegno di legge, che influenzerebbe i legami commerciali tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Nel frattempo, il Parlamento europeo ha minacciato di far naufragare qualsiasi accordo commerciale tra Regno Unito e Unione europea se il disegno di legge fosse tramutato in legge in Gran Bretagna.

In pratica, il governo bitannico sta valutando l’adozione di un provvedimento che annullerebbe di fatto uno dei cardini dell’accordo sulla Brexit raggounto lo scorso anno, vale a dire la necessità di prevenire una frontiera fisica fra le due Irlande. Come riporta il sito della Bbc, Londra considera la legge ‘un piano di riserva’ nel caso in cui i negoziati in corso sulle relazioni commerciali sull’Ue dovessero fallire, a poche ore dal’inizio dell’ottavo round di negoziati, fissato per martedì. Le due parti, Londra-Bruxelles, hanno meno di cinque settimane per raggiungere un accordo prima della scadenza del 15 ottobre fissata da Johnson – dopo la quale si è detto pronto a farsi da parte. I colloqui informali dovrebbero riprendere lunedì, con il prossimo ciclo ufficiale di negoziati – il nono da marzo – che inizierà a Bruxelles il 28 settembre. La legge sul mercato interno, che sarà discussa formalmente alla Camera dei Comuni per la prima volta lunedì, affronta il protocollo dell’Irlanda del Nord, la parte dell’accordo di recesso dalla Brexit progettata per impedire il ritorno di “hard border” nell’isola d’Irlanda.

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Se diventasse legge, darebbe ai ministri britannici il potere di modificare o “disapplicare” le norme relative alla circolazione delle merci tra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord che entreranno in vigore dal 1 gennaio, se il Regno Unito e l’Ue non saranno in grado di concludere un accordo commerciale. L’Ue afferma che i cambiamenti pianificati devono essere eliminati o rischiano di mettere a repentaglio i colloqui commerciali tra Regno Unito e Unione europea. Ma il governo ha respinto questa richiesta, sostenendo che le misure nel disegno di legge sono necessarie per proteggere l’integrità del Regno Unito e il processo di pace in Irlanda del Nord.

Il segretario di stato per l’Irlanda del Nord, Brandon Lewis, ha ammesso che parti del disegno di legge, che andrebbero contro l’accordo di recesso firmato da Regno Unito e Ue, “violerebbero il diritto internazionale in modo molto specifico e limitato”. Se non ci sarà un accordo sulla Brexit i danni per l’economia britannica saranno più significativi di quelli dell’area europea, intanto avverte il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz. “La mia valutazione è che una situazione non regolamentata avrebbe conseguenze molto significative per l’economia britannica”, ha detto Scholz, dopo una riunione dei ministri delle finanze dell’Ue a Berlino.

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