“Chiedere alla Bce di cancellare debito pubblico sarebbe come chiedere di violare i Trattati europei e penso che un punto su cui bisogna martellare di fronte a queste richieste è che i debiti vanno ripagati”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha riposto durante una audizione congiunta per teleconferenza con le Camere dei deputati di Francia e Germania, a una domanda sulle richieste di cancellazione dei debiti pubblici detenuti della Bce, tramite l’accumulo di titoli di Stato. “Il trattato prevede molto specificatamente che non è possibile prevedere la rinuncia a titoli” di debito, ha poi aggiunto Lagarde nuovamente incalzata sul tema da una ulteriore domanda di un deputato francese. “Non è qualcosa che ci appartenga, a dispetto di quello che si immagina, dobbiamo rispettare il nostro mandato istituzionale e i Trattati europei”, ha proseguito.
In sostanza, per la numero uno della Bce, i debiti pubblici sono un pò come il colesterolo: “ci sono quelli buoni e quelli cattivi”. “Per parafrasare quello che altri hanno detto, ci sono debiti pubblici buoni e debiti pubblici cattivi, come succede con il colesterolo. Quelli buoni – ha detto la presidente -. Sono quelli che poi vengono usati per investire, sulla transizione digitale, sulla sostenibilità ambientale, sul miglioramento della produttività: sono buoni debiti”. “Quindi – ha aggiunto – penso che per le autorità di Bilancio devono essere molto attente a l’impiego che viene fatto del surplus di debito che viene contratto in questa crisi e che poi peserà” sui conti futuri.
Altra questione è però quella dei tempi in cui la Bce manterrà nel suo bilancio i suddetti titoli, che a seguito della crisi pandemica si sono ulteriormente dilatati. “E’ chiaro che oggi interveniamo su tutta la curva e compriamo anche obbligazioni che maturano a 30 anni”, ha detto Lagarde. E in più occasioni la Bce ha affermato che tiene a scadenza i titoli pubblici rilevati. Infine, i rafforzamenti dell’euro sul mercato dei cambi “giocano un ruolo al ribasso sui livelli dei prezzi” nell’area valutaria, che la Bce tiene in considerazione nelle sue valutazioni. “Ma è sui prezzi che definiamo la politica monetaria” ha concluso Lagarde.