Renzi canta vittoria: mai un partito ha esordito così bene

Renzi canta vittoria: mai un partito ha esordito così bene
Matteo Renzi
22 settembre 2020

Decisivo “politicamente” anche se non “aritmeticamente” nel risultato elettorale per le regionali della Toscana, Matteo Renzi è ben deciso a combattere perché passi la sua lettura del risultato elettorale. In sintesi: Italia viva è un partito nuovo, mai nessuno appena nato ha fatto bene come noi. Conferenza stampa alla Camera e ospitate in radio e tv sono le armi messe in campo fin dal mattino del martedì postelettorale dall’ex premier per rafforzare la sua narrazione ed evitare che diventi senso comune un’idea di marginalità della sua creatura politica.

Archiviata una ipotesi di rimescolamento complessivo delle carte nel centrosinistra e al Governo (il segretario dem Nicola Zingaretti e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono più forti all’indomani delle elezioni), Renzi promette una tregua nei rapporti con gli alleati, che però preferisce chiamare “compagni di strada”, a rimarcare comunque la distanza che li separa: “Questa strana coalizione, questi amici per errore hanno la possibilità di andare fino al 2023 con questa maggioranza. Noi – giura – non abbiamo mai chiesto il rimpasto, non lo chiediamo e non lo chiederemo. Poi, se la maggioranza vorrà fare un punto saremo a disposizione ma per portare le nostre idee”. Ma il centro delle cure di Renzi oggi è il partito. A Radio Capital parla di “inizio strepitoso”, poi davanti ai giornalisti parlamentari rivendica il “suo” candidato Eugenio Giani: “Era già pronto – dice – il plotone di esecuzione col titolo ‘Renzi ha scelto Giani’. In Toscana aritmeticamente non siamo stati decisivi (Iv sfiora il 4,5 per cento, secondoi dati quasi definitivi dello scrutinio, ndr) ma penso non ci sia nessuno fra gli osservatori politici che non sappia che politicamente siamo stati decisivi”.

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Renzi esalta i numeri dello spoglio che maggiormente sorridono a Iv: oltre il 7 per cento in Campania, il 24 per cento del candidato Iv-Italia in Comune nelle suppletive per il Senato nel collegio sardo (dove mancava il candidato di centrosinistra). Non perde l’occasione per punzecchiare il M5S, uscito ancora una volta ridimensionato dal voto locale: “Com’è andato in Campania – ironizza – il partito del presidente della Camera e del ministro degli Esteri, che sono campani?”. Rivendica anche la candidatura di disturbo contro Michele Emiliano in Puglia anche se Scalfarotto è rimasto sotto il 2 per cento: “Ivan mi ha scritto che rifarebbe domani mattina quella battaglia di testimonianza. Anche io”.

Insomma, per Renzi non si tratta nemmeno di un bicchiere mezzo pieno: “Voi ve lo ricordate – dice ai cronisti – un altro partito che al debutto sulle amministrative o sulle regionali ottiene un risultato come quello citato?”. E non basta: “Un anno fa – ricorda – il nostro simbolo non esisteva, quando è uscito qualcuno anche nella chat dei parlamentari disse ‘non mi piace, sulla scheda non funzionerà’ e invece abbiamo avuto fiducia, anche con un voto di opinione che non mi aspettavo. Ad esempio in Toscana dove ci sono già i nomi sulla scheda e per dare la preferenza basta mettere una crocellina”.

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