Eccezionale scoperta scientifica della sonda spaziale Cheops dell’Esa – missione a forte partecipazione italiana – che ha scovato un sistema planetario che ospita uno dei pianeti extrasolari più caldi ed estremi finora conosciuti: WASP-189 b. I dettagli li ha spiegati ad askanews Mario Salatti, program manager dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) per la strumentazione italiana a bordo della Missione. “Cheops – ha detto – ha caratterizzato un sistema planetario per molti versi straordinario; una stella accompagnata da un Giove caldo che raggiunge sulla superficie la temperatura più alta mai registrata finora, circa 2.300 gradi, come risulta dall’analisi delle curve di luce del sistema stella-pianeta durante le fasi di transito e di occultazione. Si tratta di una notevole dimostrazione delle ottime prestazioni della strumentazione di bordo, dal grande contributo italiano, che farà da prologo ad altre stupefacenti scoperte”.
L’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Ibaf) e l’Università di Padova, ha un ruolo di primaria importanza in Cheops. I ricercatori dell’Inaf a Catania e Padova hanno elaborato il progetto ottico del telescopio high-tech – vero e proprio cuore della missione, realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese formato da Leonardo, Thales Italia e MediaLario – affiancando le aziende nella realizzazione e lo sviluppo di diverse componenti. Il telescopio riesce a percepire la piccolissima variazione di luminosità delle stelle durante il passaggio dei pianeti davanti ad esse, con una precisione di appena qualche decina di parte per milione.
L’esopianeta appena scoperto ha una massa simile a quella di Giove ma a differenza di quanto avviene nel Sistema solare, orbita molto vicino alla sua stella. WASP-189 b, infatti, si trova venti volte più vicino alla sua stella rispetto alla distanza Terra-Sole e completa un’orbita in soli 2,7 giorni. La sua stella oltre ad essere più grande è anche 2200 gradi più calda del Sole. Per questo motivo la temperatura del mondo alieno è tale che anche metalli come il ferro si sciolgono trasformandosi in gas, rendendolo inadatto alla vita. Gli scienziati hanno scoperto che l’orbita di WASP-189 b è inclinata e che il pianeta sembra essere più grande di quanto si pensasse, quasi 1,6 volte il raggio di Giove. La stella, invece, ha rivelato un aspetto asimmetrico, non perfettamente rotondo, e risulta essere più grande e più fredda all’equatore rispetto ai poli. Lanciata a dicembre 2019, la missione Cheops ha come obiettivo l’osservazione e la caratterizzazione di esopianeti di piccole dimensioni che transitano davanti alla loro stella madre.