Covid-19, Trump ricoverato in ospedale. Se si aggravasse, Pence alla guida degli Usa

Covid-19, Trump ricoverato in ospedale. Se si aggravasse, Pence alla guida degli Usa
Mike Pence
2 ottobre 2020

Dopo un breve viaggio in elicottero, Donald Trump è arrivato al Walter Reed Hospital. Trump è sceso sulle proprie gambe dall’elicottero, sempre indossando una mascherina, ed è salito sull’auto presidenziale che dall’eliporto dell’ospedale lo ha portato all’edificio dove sarà ricoverato. La Casa Bianca ha assicurato che “resterà pochi giorni” ricoverato e “continuerà a lavorare” dalla suite presidenziale allestita al Walter Reed. Trump è risultato positivo al test per il nuovo coronavirus, come da lui stesso annunciato alle prime ore di stamani con un tweet.

Ma in serata, per il capo della Casa Bianca, si è programmato un ricovero al Walter Reed National Military Hospitin. Il Washington Post, citando due fonti, scrive che Trump “sta combattendo con febbre bassa, tosse e congestione nasale, tra gli altri sintomi”. “Volevo ringraziarvi per il grande supporto, sto andando al Walter Reed Hospital, penso che starò molto bene, ma sto andando per essere sicuro che le cose funzionino. La first lady sta molto bene. Grazie davvero, l’ho apprezzato molto, non lo dimenticherò”. È il breve messaggio video diffuso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il messagio è stato registrato prima di lasciare la Casa Bianca.

Un altro funzionario della Casa Bianca citato dal Washington Post ha aggiunto che Trump “ha intenzione di continuare a lavorare dall’ospedale”, spiegando che il Walter Reed ha una suite preparata a questo scopo.  Trump, ricordiamo, ha 74 anni e soffre di pressione e di sovrappeso. Ma che succederebbe se la malattia, anche solo per qualche giorno, gli impedisse di governare il Paese? In questo scenario plausibile, se le sue condizioni richiedessero un trasferimento in ospedale, un’anestesia o un ricovero in terapia intensiva, viene in soccorso il XXVesimo emendamento della Costituzione americana che fornisce le regole per una rimozione temporanea del presidente.

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In caso di una incapacità temporanea da parte di Trump pertanto sarà il vice presidente Mike Pence a garantire l’interim, che ovviamente durerà solo per il periodo della malattia; il presidente riprenderà il suo incarico non appena l’incapacità sia venuta meno. Il 25esimo emendamento specifica la procedura: il presidente deve scrivere una lettera al presidente del Senato nonché al presidente della Camera dei rappresentanti, per informarli che non può svolgere le sue funzioni. Il vice presidente diventa quindi “presidente ad interim”, fino a quando non viene firmata una nuova lettera che dichiara il ritorno del presidente.

L’emendamento, aggiunto alla Costituzione nel 1967, è stato utilizzato tre volte. La prima volta il 13 luglio 1985, quando Ronald Reagan subì un intervento chirurgico; il suo vice presidente George H.W. Bush diventò presidente per otto ore. Il 29 giugno 2002 e il 21 luglio 2007, George W. Bush ha fatto ricorso all’anestesia, trasferendo i suoi poteri a Dick Cheney, circa due ore ogni volta. In caso di incapacità più grave, fino alla fine del mandato, è sempre il vice presidente a garantire l’interim. L’ordine di successione presidenziale negli Stati Uniti è imposto dalla sezione 2 della Costituzione e da una legge del 1947, il Presidential Succession Act firmato da Harry Truman. Questa legge conferisce 18 successori statutari al presidente degli Stati Uniti, a condizione che siano idonei e nati americani.

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Pence per ora è risultato negativo al test del coronavirus, ma se anche lui si dovesse ammalare o fosse incapace di governare, sarebbe il presidente della Camera dei rappresentanti a subentrare, attualmente Nancy Pelosi, unica democratica in questa lista di successione, poi il presidente del Senato, poi il segretario di Stato. E così via fino al Segretario di Stato per i veterani e infine al responsabile della sicurezza interna, posto aggiunto nel 2006 a questo ordine di successione. Il sistema americano fornisce una soluzione in caso un evento drammatico spazzasse via tutti i successori designati: quella del “sopravvissuto designato”, detto anche “successore designato”. In alcune occasioni formali come la cerimonia di investitura e il discorso annuale sullo stato dell’Unione, quando sono riuniti anche gli altri membri della linea di successione, il presidente sceglie una persona che viene messa in un luogo protetto per prendere le redini del potere.

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