Eco-innovazione per contrastare la crisi

27 febbraio 2014

“La Green Economy può rappresentare la chiave di volta per avviare un nuovo ciclo di sviluppo all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, con ricadute di lungo periodo che vanno dalla salvaguardia dell’ambiente al rilancio dell’industria e dell’occupazione”. Ne è convinto Giovanni Lelli, commissario dell’Enea, secondo il quale, “una formidabile spinta propulsiva ad un New Deal legato alla Green Economy può venire da una nuova pianificazione urbana che faccia dell’eco-innovazione tecnologica e sistemica il fulcro della trasformazione delle nostre città per offrire una migliore qualità della vita ai cittadini ed un più sostenibile utilizzo delle risorse energetiche e non”. In sostanza, secondo il commissario, si tratta di un’opportunità per la “nostra industria nazionale che porterà vantaggi e competitività”.

In merito alla realtà italiana, secondo un rapporto dell’Enea,  il nuovo ruolo delle città potrebbe divenire volano per uno sviluppo sostenibile, perché Green New Deal che parte proprio dalle città, può costituire un quadro di riferimento unitario per interventi coordinati ed integrati a livello sociale, ambientale ed economico. “In Italia il 68% della popolazione vive in un ambiente urbano dove si produce in media il 75% dei rifiuti – secondo l’Enea – e le abitazioni consumano dal 30% e al 60 % in più di energia rispetto alla media europea”. Di conseguenza, questa concentrazione abitativa accresce i problemi ambientali, “quali l’inarrestabile cementificazione che continua ad occupare aree libere, spesso agricole, al ritmo di 343 metri quadrati all’anno per ciascun italiano”.

 

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