Conte pensa a un nuovo Dpcm: feste di Natale con cautela e riaprire scuole

Conte pensa a un nuovo Dpcm: feste di Natale con cautela e riaprire scuole
26 novembre 2020

Riaprire le scuole “prima possibile” e introdurre “maggiori cautele” per evitare una “impennata dei contagi” a Natale, garantendo comunque “ristori coerenti” per le attività economiche che subiscano perdite, come gli operatori delle stazioni sciistiche. Questi i ‘paletti’ su cui lavora il governo in vista del nuovo Dpcm che dovrà essere varato entro il 3 dicembre. Rientrando dal vertice italo-spagnolo di Palma di Maiorca, il premier Giuseppe Conte riunirà stasera alle 19 i capi delegazione con il ministro della Salute Roberto Speranza per fare il punto sul tema. Nel governo, ma anche all’interno degli stessi partiti, ci sono anime più ‘rigoriste’ e altre più inclini ad allargare le maglie. E il premier deve mediare per arrivare a una soluzione equilibrata, sul piano sia sanitario che economico. “Pensiamo si debbano introdurre maggiori cautele per prevenire un’impennata nei contagi, la dobbiamo evitare”, ha detto Conte durante la conferenza stampa congiunta con il primo ministro di Madrid Pedro Sanchez.

Una delle preoccupazioni maggiori è quella degli spostamenti, dato che a breve tutta Italia potrebbe tornare a essere zona ‘gialla’. Dunque il passaggio tra una regione e l’altra potrebbe essere consentito solo per i congiunti ‘stretti’. Per quanto riguarda il pranzo di Natale e il cenone del 31 dicembre si va verso la raccomandazione a limitare le presenze: quelle consentite non saranno sicuramente più di dieci, ma probabilmente 6 o 8. Confermato il coprifuoco, anche se è ancora in valutazione (e nel governo ci sono differenti sensibilità) la possibilità di un prolungamento fino alle 24 per la vigilia di Natale e il 31. “Ci rendiamo conto che i cittadini hanno bisogno di sapere per programmare gli spostamenti – ha sottolineato il premier -. Ma in quel periodo si devono introdurre misure con maggiore cautela.
Non possiamo pensare di vivere le vacanze natalizie come gli altri anni”.

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Per quanto riguarda il capitolo scuole, l’orientamento, se i dati lo consentiranno, è di riaprire almeno la settimana prima delle vacanze, dal 14 dicembre (se non sarà possibile il 9). “Abbiamo – ha assicurato – un indirizzo politico molto chiaro, la scuola va riaperta appena possibile, non dobbiamo procurare disagi ai giovani, agli studenti. Pensiamo, non appena riusciremo a riportare sotto controllo la curva, di ritornare quanto più possibile con la didattica in presenza”. C’è poi il capitolo degli impianti sciistici. Il governo non intende chiudere le frontiere con l’Austria, come ipotizzato da alcuni media, ma chiede un coordinamento europeo per evitare il turismo oltre le Alpi che potrebbe far prendere nuovo fiato ai contagi. “Stiamo lavorando, ho avuto anche colloqui con i rappresentanti delle istituzioni europee, Michel e von der Leyen, per ottenere un coordinamento sulle misure restrittive in particolare per gli impianti sciistici e tutto ciò che chè connesso. Ci sono positivi riscontri, c’è una comune preoccupazione”, ha detto Conte. E agli operatori sul piede di guerra si incarica di rispondere il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Ci saranno ristori coerenti con le misure, come sempre”, ha assicurato a margine dei lavori. askanews

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