Tensioni in maggioranza su Berlusconi, plauso Pd-Iv irrita M5s

Tensioni in maggioranza su Berlusconi, plauso Pd-Iv irrita M5s
Nicola Zingaretti e Matteo Renzi
26 novembre 2020

La decisione di Forza Italia di votare sì allo scostamento (seguita da Lega e Fdi) crea tensioni nella maggioranza con Pd e Italia viva plaudono alla decisione di Berlusconi, mentre il M5s reagisce con irritazione. “Oggi è stata una giornata importante per l’Italia, noi lo chiediamo da sempre”, commenta il segretario Pd Nicola Zingaretti, sottolineando che “è stato un bel segnale, perché di fronte ai problemi di tanti la politica, finalmente dico io, perché lo chiedo da sempre, si è unita”. Soddisfatto anche Matteo Renzi, secondo cui “è stato fatto un passo in avanti importante” e ora si tratta di “capire come arrivare alla fine della legislatura. Per me i nodi principali sono due: la distribuzione dei vaccini e spendere bene le risorse del Recovery plan. Vediamo come, con una cabina di regia a palazzo Chigi o al Mef”.

Di tutt’altro tenore la reazione del M5s che non nasconde l’irritazione. “Il ruolo di maggioranza e opposizioni resta chiaro e distinto”, precisano fonti pentastellate, mettendo uno stop a eventuali cambi di maggioranza. Chi pensa, ammoniscono, che la “collaborazione dimostrata dalle opposizioni oggi in Parlamento sia l’antipasto a qualcos’altro o si sbaglia, o si illude”. Un messaggio a Italia viva ma anche e soprattutto al Pd. Nel Movimento, ma non solo, molti pensano che i Dem stiano lavorando a un rimpasto, se non a un allargamento della maggioranza, con l’obiettivo di ridurre l’influenza pentastellata ma anche di Giuseppe Conte. Proprio ieri, mentre il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri chiudeva l’intesa con gli azzurri, Zingaretti avrebbe avuto un confronto con alcuni big del partito per fare un punto sulla situazione politica. Ma se qualche novità nel governo ci sarà, non sarà a brevissimo, spiegano diversi esponenti democratici.

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“Quanto accaduto oggi – riflette un parlamentare – è importante, ma ancora il percorso è lungo. Vediamo come andrà la manovra, se ci sarà un contributo di Forza Italia sarà un atto politicamente impegnativo. Ma comunque sarebbe una cosa per il 2021, non certo per l’anno in corso”. Stessa cosa vale per un eventuale rimpasto: “Prima c’è da chiudere i due tavoli su riforme e programma e la manovra, poi vediamo”, è il ragionamento. “Il rimpasto? Certo che c`è chi lo vuole – riflette un altro dirigente Pd – ma è troppo rischioso, si rischia di innescare un domino…Un conto sarebbe un`operazione chirurgica, l`innesto di Orlando o Zingaretti. Quello avrebbe senso, vorrebbe dire dare peso politico al governo. Ma il rischio è che se metti Orlando vuole entrare anche Delrio, per fare entrare Delrio devi togliere un altro ministro… si apre un casino tra le correnti. E poi Renzi chiederebbe più posti, e allora M5s non ci starebbe… Troppo pericoloso”.

Difficile anche la strada per un governo di larghe intese: “Innanzitutto, Mattarella non aprirebbe mai una crisi senza un`alternativa già pronta”, come Letta-Renzi nel 2014. “Poi, dovrebbe essere un governo `dei migliori`, con personalità fuori dai partiti. Draghi? Ecco, a maggior ragione i partiti dovrebbero fare non uno ma dieci passi indietro. Non ci sono le condizioni al momento”. Al momento, dunque, siamo alla ‘fanta-politica’ o poco più. Almeno a quanto afferma lo stesso Zingaretti che sull’ipotesi di un nuovo esecutivo è nettissimo: nessun ‘governissimo’, garantisce, “queste sono le chiacchiere italiane, non bisogna confondere la convergenza, in un momento di bisogno, della politica unita, con il fatto che c’è sempre il retropensiero che si vuol fare altro”.

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In tutto questo c’è Conte che conosce bene l’insofferenza che cresce tra i Dem per il suo ruolo ritenuto troppo centrale e autonomo e, sostengono nei ‘caminetti’, troppo sbilanciato a favore dei cinque stelle. “Oggi è stato dato un bel segnale, la politica ha dato un segno di unità a tutta la comunità nazionale, è un segnale bello per tutto il Paese”, ha commentato il premier, chiudendo la porta a eventuali passi successivi: “Oggi non ha rischiato Conte perchè le forze di maggioranza sono coese e non ha rischiato Berlusconi” però “auspico che questo dialogo vada avanti” perchè “se le forze di opposizione contribuissero in modo critico sarebbe un bene per tutto il Paese”.

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