Manovra, il governo ottiene la fiducia al Senato. Ma Renzi incalza

30 dicembre 2020

Il governo ha ottenuto la fiducia al Senato sulla legge di bilancio nello stesso testo uscito dalla Camera in prima lettura: 156 i voti favorevoli e 124 voti i contrari. Il provvedimento diventa ora legge. Nel voto finale, seguito a quello sulla fiducia, la manovra da quaranta miliardi è stata approvata con 153 sì, 118 no e 1 astenuto. Non sono mancati però momenti di tensione in aula. L’opposizione e Italia viva hanno criticato l’assenza del presidente del Consiglio, impegnato nella conferenza stampa di fine anno. In merito, la stoccata di Davide Faraone. “Nel momento in cui si sta discutendo del rischio commissariamento del Parlamento e dei ministri, del ruolo delle task force, di una sola vera lettura in una sola camera della legge di bilancio , e proprio mentre in Senato, camera di fatto esclusa dall`esame della manovra, si stanno tenendo le dichiarazioni di voto, pare del tutto inopportuno che il presidente del Consiglio sia stato impegnato in altro luogo a tenere una conferenza stampa – ha tuonato il presidente dei senatori di Italia Viva -. Poteva farla un`ora dopo senza alcun problema ed essere presente alla seduta in Senato”.

“E vero, c’è stata qualche contestazione però tutti hanno potuto parlare – ha  detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati intervenendo in aula dopo uno scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle e prima del voto sulla manovra -. Stiamo varando la legge più importante dell’anno e la stiamo varando in un giorno. Forse qualche protesta perché quest’aula in un giorno, dico uno, ha avuto la possibilità di guardare il provvedimento più importante si può anche accettare”. “Qui si sta parlando di democrazia parlamentare”, ha aggiunto. La ferma presa di posizione di Elisabetta Casellati nasce dopo che la Lega ha lasciato l’Aula, dalle rimostranze M5s che lamentava di vedere disturbati i propri interventi.

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LA MANOVRA

In merito alla manovra, per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è “ampia e ambiziosa che, insieme al Recovery Plan e alla vaccinazione anticovid, ci restituisce fiducia nel futuro e ci aiuterà a traghettare l`Italia fuori dalla crisi”. Una legge di Bilancio per il tirolare dell’Economia, “orientata alla crescita, del valore di quasi 40 miliardi di euro – 24 stanziati in bilancio, oltre 15 miliardi dal programma Next Generation EU – ed ha come obiettivo principale quello di dare una forte spinta alla ripresa economica, occupazionale e sociale del Paese. Una manovra ampia e ambiziosa che, insieme al Recovery Plan e alla vaccinazione anticovid, ci restituisce fiducia nel futuro e ci aiuterà a traghettare l`Italia fuori dalla crisi. Avviando quella trasformazione del Paese nel segno dell`innovazione, della sostenibilità, della coesione e dell`equità che abbiamo sempre atteso. È ora di cambiare il futuro”. Nel corso delle dichiarazioni di voto, Forza Italia ha detto “no a una legge di bilancio miope e tardiva, no a un governo che non è in grado di guidare l`Italia e di darle un futuro degno del suo straordinario passato”.

Secondo il presidente dei senatori azzurri, Anna Maria Bernini, “il governo ha perso la sfida che la pandemia ci ha messo di fronte. Con arroganza non ha mai chiesto scusa alle 300mila imprese che sono fallite, ai 5 milioni di nuovi poveri, agli 8 milioni di italiani che hanno drasticamente visto precipitare il proprio tenore di vita. Chiediamo scusa noi per loro, per questo governo che agli italiani concede 1 ma prende dieci, che mortifica il ceto produttivo con qualche mancetta ma facendo partire il 1 gennaio 31milioni di atti dell`Agenzia delle Entrate”. Per la senatrice forzista, “sono le partite Iva, gli autonomi, gli artigiani che mantengono in piedi il Paese, che producono ricchezza ed è solo grazie al centrodestra se in questa manovra hanno avuto un po` di attenzione. Avremmo voluto fare di più, avremmo voluto che il governo risarcisse alla `tedesca`, mettendo direttamente sui conti correnti di tutti coloro costretti a non lavorare dal 75 al 90% della media tra costi fissi e fatturato. Noi non ci arrenderemo e continueremo a chiedere che il governo ci ascolti. Per far ripartire l`Italia la strada è una sola: anno bianco fiscale e condono per chi non ce la fa. Questa è l`unica soluzione per rialzarci tutti insieme”, ha concluso Bernini.

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E Matteo Renzi è tornato a incalzare il governo sottolineando il sì da parte del suo partito alla manovra per lealtà istituzionale ma chiedendo all’esecutivo chiarezza e una linea precisa, soprattutto sul Recovery Plan: “Diciamo sì alla manovra per lealtà istituzionale, ma assegnano al Governo la responsabilità di decidere cosa fare da grande, perché noi siamo pronti a lavorare insieme se c’è un orizzonte, una visione ma non saremo mai complici del più grande spreco di denaro che potrebbe esserci nella storia repubblicana. Ora la palla passa al governo”. Poi sul Recovery plan e in particolare su come saranno spesi i soldi in arrivo dall’Europa, ha aggiunto: “Non si può affermare il principio che una forza politica non può chiedere conto di come si spendono i soldi perché altrimenti si disturba il manovratore. Allora trasformiamo il Parlamento in un luogo di schiacciatasti e non diamo stabilità”.

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