Coronavirus, governo nel caos su dopo Epifania. Lockdown nei weekend e scuole a rischio

Coronavirus, governo nel caos su dopo Epifania. Lockdown nei weekend e scuole a rischio
4 gennaio 2021

Dal mare di incertezze su come il governo Conte 2 affronta l’emergenza Covid-19, spunta il Dpcm-ponte. La novità emersa dal vertice in videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza, è quella di un provvedimento ponte, un decreto che sarà in vigore dal 7 al 15 gennaio con la riattivazione del sistema a fasce – le ormai celeberrime zone rosse, arancioni e gialle – e nuove misure più restrittive a livello nazionale.

Alla riunione, allargata a esponenti del Cts, hanno partecipato anche i ministri degli Affari Regionali, Francesco Boccia, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ora dovrebbe vedere il Comitato Tecnico Scientifico per una riunione d’urgenza. Allo studio la possibilità di un provvedimento ponte. Il provvedimento ponte, secondo l’orientamento della maggioranza, sarà valido dal 7 al 15 gennaio (ovvero tra quando scade il decreto Natale e quando cessa la validità del Dpcm attualmente in vigore) e conterrà misure valide a livello nazionale, indipendentemente dalle fasce di colore nazionale. Tra le ipotesi l’istituzione di un lockdown nazionale nei fine settimana con negozi chiusi, bar e ristoranti attivi solo per asporto e consegne, e spostamenti vietati anche all’interno del proprio comune nel giorni festivi e prefestivi. 

Un’altra modifica potrebbe essere applicata sul coprifuoco. Nel vertice a Palazzo Chigi, infatti, è emersa l’ipotesi di estendere di due ore il divieto di uscire di casa nelle ore serali. Il nuovo coprifuoco potrebbe quindi essere in vigore dalle 20 di sera alle 5 del mattino. Pare che il Governo sia intenzionato a rinnovare la ’regola dei due commensali’, che limita le visite a parenti e amici a due persone alla volta. La misure è stata approvata nel corso delle feste per evitare gli assembramenti in casa. Nessun rientro di massa a scuola per gli studenti dopo l’Epifania. Contro la volontà della ministra Lucia Azzolina, le scuole probabilmente non riapriranno il 7 gennaio come precedentemente annunciato.La didattica in presenza al 50% potrebbe invece ripartire da lunedì 18 gennaio.

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E ancora. Con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, potrebbero diventare più stringenti i parametri che determinano l’assegnazione dei colori per le varie Regioni. Ad agitare il vertice di maggioranza, oltre alle misure per contrastare la pandemia di Covid-19, anche gli attacchi di Italia Viva sul piano vaccini. “Ancora una volta di più oggi verifichiamo l’insufficienza del sistema sanitario, sancita dalla necessità di far scattare le Regioni arancioni o rosse con soglie di Rt più basse di quanto indicato in precedenza per evitare ulteriori criticità. E si verifica l’insufficienza e la poca chiarezza sul Piano vaccinale”, sono le parole della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova durante la capidelegazione, secondo quanto trapela da Iv.

“Se si vuole uscire da questo stallo dando un messaggio chiaro ai cittadini c’è un solo modo: continuare puntuale tracciamento e far chiarezza sul piano vaccinale- sarebbe stata la richiesta di Iv – . Il solo messaggio restate in casa è evidente che psicologicamente ed economicamente ai cittadini non basta più. A fronte di un sacrificio che chiediamo alle persone, dobbiamo dare certezze. E io per i dati che leggo, ancora ne vedo poche”. Altre grane per il governo e per il premier Giuseppe Conte ormai sotto attacco costante del fuoco amico dei renziani.

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