Un aumento dei nuovi casi di Covid del 27% nella settimana dal 29 dicembre al 5 gennaio, a fronte di una imponente riduzione dei tamponi. Terapie intensive e ricoveri in area medica sopra la soglia di saturazione in metà delle regioni. Decessi nuovamente in salita. La terza ondata di Covid è alle porte “con numeri troppo elevati per riprendere il tracciamento, con un reale impatto dei vaccini ancora molto lontano e dati preoccupanti sulle nuove varianti”. E il sistema “a colori” per monitorare la situazione delle Regioni italiane utilizzato dal Governo è “da rivedere perché sta dando risultati modesti a fronte di costi economici e sociali elevati”.
Sono alcune delle considerazioni fatte dalla Fondazione Gimbe che, nel consueto monitoraggio settimanale rileva l’impatto delle misure che si riflette sulla curva epidemiologica dopo circa 3 settimane. Secondo i dati gli effetti delle misure introdotte con il DPCM 3 novembre 2020 si sono definitivamente esauriti. La Fondazione Gimbe partendo da questi dati sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia, integrata con le certezze/incertezze del piano vaccinale. “A quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia nel nostro Paese – spiega il presidente Nino Cartabellotta,- non è più accettabile la (non) strategia basata sull’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta inesorabilmente il numero dei morti”.