Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha presentato alla Camera le ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Non ha nascosto le difficoltà spiegando che le prossime settimane e mesi saranno difficilissimi, per questo bisogna fare nuovi sforzi ma ha voluto anche lanciare un messaggio di responsabilità invitando a tenere fuori e lontana dalla battaglia politica la salute degli italiani.
“Mi rivolgo a maggioranza e opposizione: siamo all’ultimo miglio, a un passaggio delicato e decisivo per vincere finalmente questa lunga e difficile battaglia contro questo nemico invisibile. Adesso ancora di più che in altre fasi dell’emergenza serve uno sforzo unitario, una leale collaborazione a Roma come in tutte le Regioni”.
Poi è passato a spiegare le misure per contenere la pandemia. “Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure. E’ intenzione del Governo prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza che scade al 31 gennaio per consentire alla architettura istituzionale dell’emergenza di continuare a esercitare le sue funzioni”. Nel prossimo Dpcm saranno “confermate le misure fondamentali già vigenti e il modello per aree con colori differenziati, verranno messe in area arancione tutte le regioni a rischio alto”. Saranno confermati il divieto di spostamento tra regioni, anche in area gialla, per ridurre gli assembramenti sarà limitato l’asporto per i bar dalle 18, confermato anche il limite di ricevere a casa massimo 2 persone non conviventi. Istituita una quarta area bianca laddove i parametri dell’epidemia lo permettano. Il virus può tornare a colpirci con nuova intensità per questo dovremo portare avanti la più grande campagna di vaccinazioni della storia recente: sarà tutto terribilmente complicato”.
Secondo Speranza il vaccino è un bene pubblico globale, un diritto di tutti, per questo viene somministrato gratuitamente dallo Stato. Il vero problema è la scarsità dei vaccini a disposizione, rispetto alla fortissima domanda mondiale. Siamo pronti ad aumentare notevolmente il numero di vaccinazioni quotidiane appena saranno autorizzati nuovi vaccini”. L’obiettivo resta l’immunità di gregge, ma l’obbligo non servirà, al momento siamo i primi in Europa per numero di vaccini somministrati, bisogna andare avanti così, è una difficile maratona.