Lo stalking può rappresentare una spia dei cosiddetti Disturbi dello Spettro Autistico Sottosoglia: forme lievi o ‘latenti’ di autismo, non diagnosticate in età pediatrica, ma che possono emergere negli adulti in maniera più problematica. Assenza di relazione, inaccessibilità alla dimensione dell’intimità e dello scambio emotivo sono i tratti distintivi di queste patologie. Lo stalking, comportamento patologico, e’ oggi protagonista di sempre più numerosi casi di cronaca. Secondo stime recenti, ne è vittima il 12% della popolazione, almeno una volta nella vita. In Italia, l’Osservatorio Nazionale Stalking ha calcolato che sia addirittura 1 persona su 5 a subire condotte di stalking.
“Una fenomenologia complessa quella dello stalker, maschio in circa l’80% dei casi, sui 30 anni, con capacità intellettive nella media o anche più alte, un buon livello di istruzione e spesso una storia di delusioni sentimentali e disturbi psichiatrici alle spalle”, illustra Liliana Dell’Osso, Direttore della Clinica Psichiatrica Università di Pisa e della relativa Scuola di specializzazione. “È importante sottolineare che non si tratta di una diagnosi specifica ma di un disturbo comportamentale che si traduce in tentativi ripetuti e persistenti di imporre contatti indesiderati e/o comunicazioni che inducono paura e sofferenza”.