Sergio Mattarella ha preso la sua decisione, ha affidato l’incarico per formare un governo all’ex governatore della Bce, Mario Draghi. Lo ha fatto senza aggiungere ulteriori indicazioni o dead line visto che il professore parte da zero per costruire quella maggioranza ampia che dovrà sostenere il suo governo. Al momento il calendario delle consultazioni è ancora in via di definizione anche se dovrebbero iniziare domani nel pomeriggio. Mattarella ha anche specificato che questo esecutivo non dovrà identificarsi con “nessuna formula politica”, così da essere aperto davvero a tutti. Un governo che a partire dalla caratura di chi lo guida potrebbe concludere la legislatura.
Nel breve discorso di questa mattina al Quirinale dopo aver accettato l’incarico “con riserva”, come da prassi, Draghi ha ripreso molti dei concetti toccati ieri sera il Capo dello Stato. Ossia l’accento sulla gravità della situazione, “è un momento difficile”, la necessità di agire subito per dare all’emergenza sanitaria e sociale “risposte all’altezza”. Esattamente quello che ha scandito ieri l’inquilino del Colle quando ha parlato della necessità di un governo “di alto profilo”. Infine, il premier incaricato ha citato l’appello che ieri Mattarella ha rivolto a tutte le forze politiche a sostenerlo dicendosi “fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva”.
La soluzione Draghi è arrivata alla fine di un percorso tormentato che ha spinto il Colle a prendere in mano una matassa politica che i principali protagonisti non sembravano davvero in grado di sciogliere e diverse fonti parlamentari oggi non nascondevano l’irritazione del Presidente per come alcune forze della maggioranza avevano condotto le trattative e suggerito percorsi che non si sono rivelati fruttuosi. Quindi la carta del ex governatore è arrivata quasi come una soluzione estrema. E’ chiaro che per il Quirinale dopo questo tentativo ci sono solo le elezioni ma ha anche avvertito che le urne sono una strada non percorribile adesso sia per i rischi sanitari che per quelli economici e sociali, senza contare le urgenze legate al Recovery plan.
Oggi le forze politiche hanno avviato i loro dibattiti interni per decidere come rispondere alla proposta del governo “del presidente” e al di là di chi tra il M5s e parte del centrodestra assicura di non voler sostenere Draghi sarà difficile dire No ad un appello che arriva dall’istituzione più alta del paese e per il bene del paese. Anche per questo probabilmente Mattarella non ha posto indicazioni di sorta a Draghi, che parte da zero e deve ancora conoscere i suoi interlocutori. “Con grande rispetto”, ha detto oggi l’ex governatore “mi rivolgerò al Parlamento espressione della volontà popolare”.