Dal 2007 un’azienda su tre e’ uscita dal mercato e oggi il 70% dei concessionari d’auto soffre. Non solo per la crisi economica che ha eroso il capitale imprenditoriale e limitato la disponibilita’ delle famiglie all’acquisto, ma anche per l’incapacita’ attuale di fare sistema per reagire alle carenze del settore in Italia. E’ quanto e’ emerso dal Motor Show di Bologna nella giornata dedicata alla stampa.
Studiosi e concessionari del settore hanno evidenziato la necessita’ di riflettere sugli effetti della crisi per il settore auto, per meglio affrontare le sfide dei prossimi anni. Hanno rimarcato, in particolare, la necessita’ di una maggiore attenzione da parte del governo per garantire politiche a supporto delle aziende italiane del commercio auto, ancora troppo penalizzate da un’alta tassazione, falsi incentivi e balzelli vari. “Quello di questi anni e’ stato un calo assolutamente fisiologico – ha spiegato Alberto Soria, amministratore delegato di AutoCentauro -, le difficolta’ del presente non possono essere attribuite alla crisi, ma a un sistema distributivo cambiato. Noi siamo considerati ‘mezzi imprenditori’ e non possiamo interpretare il cambiamento perché abbiamo barriere enormi in uscita”.
Le funzioni del concessionario “stanno cambiamo” e in parte “banalizzandosi”, basti considerate le opportunita’ per il cliente di “scoprire l’auto desiderata attraverso internet e limitando l’ingresso in un concessionario”, come ha ricordato nel suo intervento al Motor Show Alberto Soria. Nei prossimi mesi “dovremmo focalizzare tutti i nostri sforzi perché le aziende possano trarre la maggior parte della rendita nel post vendita”. Inoltre “bisogna fare sistema: ora si sta facendo poco”. Per Alessandro Lazzeri, di Findomestic, “siamo usciti dalla crisi, siamo nella normalita’” e “i concessionari che avranno futuro saranno quelli che si sono organizzati bene” e avranno la capacita’ di trovare una rendita nei servizi e non soltanto nella vendita auto. Attenzione particolare dovra’ essere data al leasing e al noleggio, la “nuova frontiera” anche per i privati: “200 mila italiani sono pronti a prendersi un’auto a noleggio”.