E’ morto Marvin Hagler, la leggenda del pugilato

E’ morto Marvin Hagler, la leggenda del pugilato
Marvin Hagler
14 marzo 2021

Marvin Hagler, campione indiscusso dei pesi medi dal 1980 al 1987, è morto improvvisamente all’età di 66 anni nella casa di famiglia nel New Hampshire. Lo annuncia con un post su Facebook la moglie Kay G. Hagler. “Mi dispiace fare un annuncio molto triste. Oggi purtroppo il mio amato marito Marvelous Marvin è morto inaspettatamente a casa sua qui nel New Hampshire”, ha scritto. “La nostra famiglia chiede di rispettare la privacy in questo momento difficile”, conclude. Hagler, “The Marvelous”, il Meraviglioso, è stato riconosciuto dalla International Boxing Hall of Fame fra i più grandi pugili di ogni tempo. Indimenticabili alcuni dei suoi incontri, entrati di diritto nella storia della boxe, dal primo titolo di campione del mondo dei pesi medi per la WBC e la WBA contro l’inglese Alan Minter (1980), fino al controverso Hagler-Leonard del 1987, inserito nella lista dei 100 più grandi combattimenti di tutti i tempi con titolo in palio.

Mancino, potente e tecnicamente raffinato, determinato come pochi, all’età di 13 anni, si trasferì con la famiglia a Brockton, città che era stata il quartier generale di un altro mito della boxe come Rocky Marciano, ed entrò nella palestra dei fratelli Petronelli. Passato professionista nel 1973, dovette aspettare ben 6 anni e ben 49 incontri per battersi per il titolo mondiale. Il 30 novembre 1979 fu battaglia selvaggia contro Vito Antuofermo il Paisà di Palo del Colle emigrato negli Stati Uniti, fu una battaglia selvaggia. Dopo 15 riprese solo un finale commovente dell’italiano convinse i giudici a dichiarare il match pari e lasciare la corona ad Antuofermo detentore della corona.

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Hagler si prese il mondiale nel 1980 alla Wembley Arena di Londra superando l’inglese Alan Minter, che due anni prima con i suoi colpi aveva causato la morte del pugile di Tarquinia Angelo Jacopucci. Nottata intrisa di razzismo con Hagler che aveva avuto la colpa di battere in tre round il mito bianco d’Inghilterra. Sette anni di regno e undici difese. Affrontò tutti i migliori, da Roberto Duran a Thomas Hearns (passato alla storia il suo match) a John Mugabi, l’ugandese con il quale diede vita ad una sesta ripresa rimasta epica. Fino all’ultimo match, contro Ray Sugar Leonard. Quando i giudici diederò il verdetto a Leonard, si sentì defraudato e disse basta. Divenne commentatore tv. Amante dell’Italia si trasferì a Milano. la moglie era napoletana e lui si era persino appassionato al calcio: simpatizzava per la Sampdoria.

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