Covid-19, l’omaggio di Draghi a Bergamo: Stato c’è e ci sarà

18 marzo 2021

“Lo Stato c’è e ci sarà”. Sceglie Bergamo, Mario Draghi, per commemorare la prima giornata dedicata al ricordo delle vittime della pandemia. E in una frase pronunciata a braccio, in risposta alla sollecitazione del sindaco Giorgio Gori, il presidente del Consiglio racchiude l’impegno “solenne” a che “mai più” gli anziani e le persone fragili saranno lasciate sole. Come accadde qui, un anno fa, sotto la marea provocata dalla prima ondata dell’epidemia. Quando la presenza dello Stato poté solo aiutare a seppellire i morti, con i camion militari che sfilavano per la città carichi di bare. E allora è qui che Draghi sceglie di essere, in una giornata “piena di tristezza ma anche di speranza”, dice ancora a braccio, prima di pronunciare il discorso preparato, assumendosi in prima persona l’onere emotivo della commemorazione: “Vorrei che tutti voi mi sentiste vicini, nella tristezza e nella speranza”. Perché “lo Stato c’è e ci sarà”.

Il luogo simbolo di questo impegno sarà dunque il Bosco della Memoria, 850 tra alberi e arbusti nel Parco della Trucca, proprio di fronte all’ospedale Giovanni XXIII che nella primavera 2020 fu la trincea da cui si combattè contro la pandemia. Un’opera “viva”, un “monumento che respira”, lo ha definito il sindaco Gori, intervenuto alla cerimonia prima di Draghi, con Elena Carletti (la rappresentante dell’associazione dei Comuni Virtuosi che ha ideato l’iniziativa), e Ave Vezzoli, coordinatrice infermieristica di Pneumologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Interventi privi di retorica, nel ricordo del dolore di un anno fa, come le note del trombettista Paolo Fresu, che ha aperto la cerimonia improvvisando sul palco degli “echi” che riportavano proprio a quella sofferenza. Anche nelle parole di Gori lo sguardo è rivolto più al futuro. Dopo “la carezza” rappresentata dalla presenza nel giugno scorso del capo dello Stato, Sergio Mattarella, oggi è il momento della “fiducia” rappresentata dalla presenza di Draghi: fiducia “per l’efficienza della campagna di vaccinazione, per i ristori, per il migliore utilizzo delle risorse della Ue”.

Dunque “un messaggio di positività e speranza”, perché “non ci siamo ancora”, fuori dalla pandemia, “ma ci siamo quasi”. Sentimenti che Draghi ha provato a rafforzare, assicurando innanzitutto l’impegno per vaccinare gli italiani: “Qualunque sia la decisione dell’Ema, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi. L`incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche”. E poi assumendo “l’impegno solenne” a non lasciare soli gli anziani: “Non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette”. Dunque bisogna evitare che la memoria di quei giorni “si appanni”, con la consapevolezza che “ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini”. E “il rispetto che dobbiamo a chi ci ha lasciati deve darci la forza per ricostruire il mondo che essi sognavano per i propri figli e nipoti”. Perché “solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato. Solo così questo bosco della memoria sarà anche il luogo simbolo del nostro riscatto”. askanews

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