Francesca Michielin torna con podcast “Maschiacci”

Francesca Michielin torna con podcast “Maschiacci”
Francesca Michielin
29 aprile 2021

Inaugurato dalla chiacchierata con Matilda De Angelis e proseguito poi, puntata dopo puntata, con personalità differenti accomunate da uguali ideali come Carlotta Vagnoli, Maura Latini, Michela Murgia e Beatrice Venezi, Francesca Michielin torna oggi per l`ultima puntata di questa serie di primi appuntamenti con “Maschiacci-Per cosa lottano le donne oggi?”, il podcast che ha debuttato in vetta alle classifiche e che in questi mesi ha contribuito ad approfondire, accendendo il dibattito, temi di estrema attualità, a partire dalla lotta al patriarcato. Gli ospiti di oggi sono La Rappresentante di Lista, progetto nato dall`incontro tra la cantante Veronica Lucchesi e il polistrumentista Dario Mangiaracina, portavoce di uno stile musicale senza genere, libero, proprio come loro.

La puntata si apre con la lettura della poesia “Amare è Rischiare” di Alda Merini che Francesca dedica a Malika Chalhy, la ragazza protagonista del recente terribile episodio di cronaca, insultata e ripudiata dai genitori per aver fatto coming out. L`episodio entra poi nel vivo con la domanda che ha aperto tutte le puntate: “Per cosa lotti?”. Risponde Veronica che la sua lotta quotidiana è più che altro con se stessa “Lotto per l`ecologia, per un senso di giustizia comune. Spero che tutti combattano per queste cause e mi piacerebbe che non ci fosse più quel senso continuo di battaglia: noi contro voi”.

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Proprio per questo “La Rappresentante di Lista” ha deciso di identificare il proprio stile col termine Queer Pop: le loro canzoni non possono essere classificate o ingabbiate in un genere, sono fluide. La fluidità è uno dei temi a loro maggiormente cari: “La gente ha la necessità di categorizzare. Che genere fate? è sempre stata una domanda che ci ha messo in difficoltà – dice Dario – non sono mai stato in grado di rispondere finché non abbiamo incontrato la parola Queer, che rappresenta la possibilità di fluire da un genere all`altro. Ci siamo detti che è esattamente quello che vogliamo essere musicalmente”. Aggiunge Veronica – “La fluidità d`altronde è quello che fa l`acqua che rompe la roccia e attraversa i confini”.

La chiacchierata prosegue con un altro tema caldo come quello della rappresentanza e della rappresentazione. Con la prima intendono il farsi portavoce di una categoria che non è accettata dalla società, ed è importante per affermarne l`esistenza e farla diventare modello di una realtà possibile a cui si può aspirare. Da artisti, tutti convengono nel percepire un senso di responsabilità salendo sul palco a rappresentare un modello possibile. Diverso il significato di rappresentazione che, se rinchiusa in certi schemi, come per esempio quello della mascolinità proposta nei film e nell`arte, spesso alimenta la cosiddetta mascolinità tossica. Francesca si chiede se questo immaginario maschile diffuso e radicato nella mentalità, possa rendere difficile il coming out più per l`uomo che per la donna.

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Risponde Dario: “Secondo me è più difficile per la donna. La mia considerazione deriva dal fatto che esistono molti più termini offensivi per definire l`omosessualità maschile rispetto alla femminile. Paradossalmente l`esistenza del termine offensivo, indica che esiste quella possibilità di rappresentazione. Se le donne omosessuali sono meno rappresentate anche nei termini, questo significa che è meno diffusa la loro rappresentazione, quindi meno accettata la loro realtà”. Francesca pone infine la domanda che chiude ogni puntata: “Per cosa non vorresti più lottare”? Dario che ha già lottato molto per imporre le proprie fragilità risponde: “Oggi devo affrontare meno lotte. Probabilmente vorrei non lottare più per non essere considerato stravagante”. Veronica pensa che la strada da fare sia ancora in salita: “Vorrei non lottare più per difendere i miei difetti. Odio anche la parola difetti. Chiamiamoli piuttosto dettagli o peculiarità”.

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