Si chiude oggi il G7 di Carbis Bay, in Cornovaglia. Al termine dei lavori i leader dovrebbero concordare i piani per favorire gli investimenti infrastrutturali nei Paesi in via di sviluppo e una serie di misure per affrontare la crisi climatica e proteggere la natura. In particolare il piano “Build Back Better for the World” riunirà i paesi del G7 sotto la presidenza del Regno Unito per sviluppare un’offerta di finanziamenti di alta qualità per infrastrutture vitali, dalle ferrovie in Africa ai parchi eolici in Asia. Il nuovo approccio ha lo scopo di offrire ai Paesi in via di sviluppo l’accesso a finanziamenti maggiori, migliori e più rapidi, accelerando il passaggio globale alle energie rinnovabili e alla tecnologia sostenibile.
Il primo ministro inglese Boris Johnson ha anche lanciato il Fondo “Blue Planet” del Regno Unito: 500 milioni di sterline per sostenere paesi tra cui Ghana, Indonesia e stati insulari del Pacifico per limitare la pesca non sostenibile, proteggere e ripristinare gli ecosistemi costieri come mangrovie e barriere coralline e ridurre l’inquinamento marino. Il G7 varerà anche un “Nature Compact” per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, incluso il sostegno all’obiettivo globale di conservare o proteggere almeno il 30% della terra e il 30% degli oceani a livello globale entro la fine del decennio. “Proteggere il nostro pianeta – ha dichiarato Johnson – è la cosa più importante che noi leader possiamo fare per il nostro popolo. Esiste una relazione diretta tra la riduzione delle emissioni, il ripristino della natura, la creazione di posti di lavoro e la garanzia di una crescita economica a lungo termine”.
Il G7 si impegnerà inoltre a quasi dimezzare le proprie emissioni entro il 2030 rispetto al 2010. Su clima e tutela dell`ambiente serve “un accordo ambizioso e duraturo” ha detto invece il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso della sessione sul clima del G7, di cui è “lead speaker”. A introdurre i lavori è stato David Attemborough divulgatore e naturalista. I due temi dibattuti dai leader sono stati i cambiamenti climatici e la biodiversità e il G7 inviterà ad agire sui due fronti contestualmente. E` stata anche evidenziata la necessità di destinare una quota importante di investimenti per la ricostruzione alla Green Recovery. E l`Italia, si fa notare, è pienamente in linea, dato che il 30 per cento delle risorse messe a disposizione per la ricostruzione è dedicato alla transizione ecologica.