Mattarella da Macron, per un asse Francia-Italia più forte in Europa

5 luglio 2021

Sergio Mattarella è stato accolto con grandi onori a Parigi per la sua visita di Stato – la prima all’estero dopo lo scoppio della pandemia – in terra francese. Una tre giorni (cominciata ieri con l’omaggio al presidente da parte dello stilista Giorgio Armani) e che terminerà domani caratterizzata da appuntamenti con tutte le alte cariche dello stato francese e con incontri significativi come quello alla Sorbona. Occasioni in cui il capo dello Stato – nel viaggio accompagnato dalla figlia Laura – ha ribadito la fraterna vicinanza al popolo francese sollecitando nello stesso tempo l’Unione europea a lavorare per il suo rilancio e ad affrontare con umanità, attenzione e visione futura e solidarietà il problema degli immigrati. Che non devono essere considerati come un nemico della società. Mattarella, sia pure con cautela e senza riferimenti diretti ha toccato anche il tema dei governi sovranisti che partecipano all’Unione, e del Manifesto per l’Europa firmato da alcuni leader. Invitandoli a non mettere in discussione le adesioni all’Ue votate con passione dai vari popoli. In caso contrario, se non c’è coerenza con il progetto europeo, lo si abbandoni.

Il grande rispetto mostrato dalla Francia verso Mattarella ha avuto il suo culmine questa mattina, in occasione del colloquio con il presidente Emmanuel Macron. Nel suo arrivo all’Eliseo, il capo dello Stato è stato scortato da un reparto di motociclisti e da uno squadrone di dragoni a cavallo, attraversando strade imbandierate con i tricolori italiano e francese. Al suo arrivo nel cortile d’onore del palazzo presidenziale Mattarella è stato accolto dalla banda militare francese e dopo aver raggiunto, percorrendo la guida rossa stesa per tutta l’ampiezza del cortile, i consueti gradini che portano all’interno della sede della presidenza francese, è stato calorosamente abbracciato da Macron, che lo attendeva come da protocollo. “La Francia – ha detto Macron nelle dichiarazioni al termine dell’incontro – è consapevole di accogliere oggi un amico, con stima e con affetto”. Altre espressioni della considerazione che il nostro presidente ha raccolto oltralpe ci sono state all’Università La Sorbonne. Accolto dalla ministra dell’Insegnamento superiore e dal magnifico rettore il presidente della Repubblica, al termine del suo intervento (oltre mezz’ora) ha ricevuto continui e ripetuti applausi.

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Sono stati appuntamenti quelli di oggi che hanno permesso a Mattarella di svolgere alcune riflessioni, oltre che sul rapporto con la Francia, sul ruolo futuro dell’Europa, con particolari riferimenti al tema dei migranti e al ruolo dei leader sovranisti all’interno dell’Unione. Con la Francia, ha spiegato, esiste “un legame davvero unico, con alla base valori condivisi. Una partnership davvero essenziale” anche per il futuro dell’Unione europea. Per Mattarella “oggi sono le sfide del mondo globale a esigere, nuovamente, una presenza europea all’altezza delle sue responsabilità. Diversamente la pace, le libertà, i diritti, la prosperità, potrebbero divenire in futuro, anche per noi europei, un ricordo”. Un richiamo al ruolo europeo che si cala forse nel tema più caldo, quello dei migranti. “La politica migratoria – ha sostenuto – rimane un vulnus recato alla coscienza europea. Alla pandemia abbiamo saputo dare una risposta europea, alla crisi economica altrettanto. Alle migrazioni, ovvero al tema che in grande misura oggi interpella i nostri valori, al tema che più di altri mette in gioco la nostra capacità geopolitica e la nostra visione del futuro, non siamo ancora riusciti a dare una risposta adeguata efficace e comune”. Il capo dello Stato nel corso del colloquio con Macron era stato molto netto, sostenendo che non si possono mettere cartelli “vietato entrare” dall’Africa, così ci si illude solo di fermare i flussi.

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Un tema, quello migratorio che riporta naturalmente ad alcune posizioni sostenute all’interno dell’Ue da tempo ed in particolare con il Manifesto per l’Europa del futuro (con i nostri Salvini e Meloni che si aggiungono, fra gli altri a Orban e Le Pen) sottoscritto in questi giorni e che mette in risalto le posizioni del fronte sovranista. Si passa da Visegrad all’Italia alla Francia nei giorni delle polemiche sulle leggi contro l’omosessualità approvate in Ungheria. “Le solenni decisioni assunte da ciascun popolo al momento dell’adesione al progetto europeo – ha sostenuto Mattarella – non possono essere contraddette se non a prezzo della drastica decisione dell’abbandono. Occorre chiarezza. Ciascun processo in itinere è soggetto a pause, rallentamenti, incertezze, compromessi. Occorre tuttavia essere sempre ben consapevoli del costo che ciascuno di questi intralci comporta e le loro conseguenze negative sui destini dei popoli dell’Unione”.

Insomma “una ulteriore evoluzione della nostra Unione appare oggi ineludibile. Lo ha indicato con puntualità il presidente Macron nel suo importante intervento in questa Università, il 26 settembre del 2017, parlando di una Europa “sovrana, unita, democratica”. Francia e Italia devono essere fra i protagonisti di questa trasformazione”. “Lo abbiamo già fatto – ha ricordato – lavorando fianco a fianco per costruire la risposta economica e sociale alla pandemia, affinché nessuno rimanesse indietro e tutti potessero avere nuove opportunità. Lo stiamo facendo anche attraverso la predisposizione di un “Trattato bilaterale sulla cooperazione rafforzata” che consentirà di porre le nostre relazioni su un piano di ancor più profonda integrazione, capace di infondere nel progetto europeo nuova energia”. “Il nostro impegno – ha continuato Mattarella – deve essere quello di continuare a lavorare insieme, con determinazione, affinché nel nostro futuro vi sia un’Unione non soltanto più stretta, ma in sintonia con i suoi cittadini, con le loro sensibilità, con le loro necessità, con i loro sogni”.

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