Chiusa la riforma del processo penale, ora la ministra della Giustizia, Marta Cartabia annuncia di volersi concentrare su un altro capitolo importante, ovvero la riforma del Csm. L’annuncio proprio all’indomani dell’ok al Cdm alla revisione del processo penale. “Abbiamo tempi strettissimi anche in questi casi – sottolinea la ministra sulla riforma del Csm – e stavolta non solo per gli impegni del Pnrr, ma anche per il rinnovo del Csm tra un anno. Un punto è assodato: l’organo di autogoverno non potrà essere rinnovato con queste regole”.
Sulla riforma della giustizia, Cartabia si attende ora “che il senso di responsabilità dimostrato da tutti i ministri prevalga su ogni altra considerazione, nell’interesse del Paese” e che ci sia unità anche tra le forze politiche. “Ho piena fiducia nella sensibilità istituzionale della ministra Cartabia, nella sua competenza, nelle sue capacità di dialogo e sintesi” ha affermato il vicepresidente del Csm Davide Ermini. E ora “confido che le forze politiche, tutte le forze politiche in Parlamento, abbiano la consapevolezza che la strada delle riforme è strada a questo punto obbligata, non solo per l’accesso ai fondi del Recovery ma per gli equilibri delle stesse istituzioni, e responsabilmente convergano su soluzioni condivise e nel solo interesse generale di un sistema giudiziario efficace e giusto”.
Quella approvata dal Governo Draghi, ha osservato il segretario del Pd, Enrico Letta, “è la riforma della giustizia più importante degli ultimi 30 anni. Capisco le difficoltà dei Cinque Stelle, ma i loro ministri giovedì sera hanno votato a favore ed è un risultato positivo”. Da parte sua, il leader della Lega, Matteo Salvini, ricorda come “la vera riforma della giustizia la fanno i cittadini, con le firme raccolte in piazza per i referendum. Un successo incredibile, nonostante il caldo e l’estate”, ha concluso Salvini.