Addio a Gino Strada, morto a 73 anni il fondatore di Emergency

14 agosto 2021

Una vita spesa per gli altri. È morto, a 73 anni, Gino Strada; si trovava in vacanza in Normandia. Il medico, fondatore di Emergency, era nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile del 1948. Dopo essere stato chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa in Afghanistan e Somalia, il 15 maggio 1994 ha fondato a Milano con la moglie Teresa Sarti l’associazione umanitaria italiana Emergency. Dal 1994 a oggi l’ong ha operato il 18 paesi del mondo assicurando cure mediche e chirurgiche gratuite a più di 11 milioni di vittime delle guerre e della povertà. Nei mesi scorsi era stato fatto il suo nome come commissario alla Sanità in Calabria. I 19 paesi i paesi in cui Amnesty ha lavorato in oltre un quarto di secolo sono Afghanistan, Algeria, Angola, Cambogia, Eritrea, Iraq, Italia, Libia, Nepal, Nicaragua, Palestina, Repubblica Centrafricana, Ruanda, Serbia, Sierra leone, Sri Lanka, Sudan, Uganda e Yemen.

In Italia dal 2006 ha creato ambulatori per migranti e persone disagiate a Marghera, Polistena, Castel Volturno, Napoli, Sassari. Dal 2014 anche ambulatori mobili a Milano e Ragusa. Ed ancora dal 2016 sono sorti sportelli di orientamento socio-sanitario a Brescia. Dal 2017 l’associazione alla popolazione colpita al terremoto ha fornito assistenza psicologica e infermieristica in provincia di Teramo, Macerata e L’Aquila e dal 2019 supporto alle operazioni di ricerca e soccorso dei migranti con l’associazione Proactiva Open Arms nel Mar Mediterraneo. Lunga la lista delle iniziative realizzate all’estero: in Iraq dal 1998 ha istituito un centro di riabilitazione e reintegrazione sociale e corsi di formazione professionale, mentre dal 1999 ci sono 390 cooperative per disabili. In Afghanistan dal 1999 è in funzione un Centro chirurgico e pediatrico e 44 posti di primo soccorso e centri sanitari in 31 distretti del Paese, 5 prigioni e 2 orfanotrofi di Kabul. Dal 2001 è sorto un centro chirurgico per vittime di guerra, a Kabul, dal 2003 un centro di maternità ad Anabah e dal 2004 un centro chirurgico per vittime di guerra a Lashkar Gah.

Leggi anche:
Femminicidio Tramontano, ergastolo (con isolamento) a Impagnatiello

Nello Yemen dal 2018 ad Hajjaj è attivo un centro chirurgico per vittime della guerra ed in Eritrea, ad Asmara, dal 2019 un ambulatorio cardiologico presso l’Orotta Hospital, mentre in Uganda dal 2017 c’è un centro di chirurgia pediatrica. In Sierra Leone c’è un centro chirurgico dal 2001, e 4 centri anche pediatrici in Sudan. Con l’inizio della pandemia di Covid-19, Emergency ha avviato nuove attività per rispondere all’emergenza: progetti sanitari, come la gestione di un reparto di terapia intensiva nell’ospedale della fiera di Bergamo, progetti sociali per sostenere le persone in difficoltà e progetti di prevenzione per limitare il rischio di contagio mettendo a frutto l’esperienza maturata durante l’epidemia di Ebola in Sierra Leone nel 2014-2015.

A novembre 2020, su sollecitazione del Governo e della Protezione civile, Emergercy ha lavorato in Calabria con l’obiettivo di aumentare i posti letto disponibili per i malati Covid-19 all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, in un momento in cui i 30 posti letto del reparto Covid già esistente non erano sufficienti. Un team composto da medici, infermieri e addetti alla logistica ha lavorato alla realizzazione di un secondo reparto per malati di Covid-19, dotato di 25 posti letto completamente equipaggiati e di 8 posti letto in una struttura tendata esterna da utilizzare in caso di necessità. Il reparto Covid-2 ha iniziato le attività a dicembre 2020 e terminato a metà febbraio 2021 con il calo dei contagi e dei ricoveri.

La figlia

“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”. Lo scrive sul proprio profilo Facebook, Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency moto questa mattina.

Leggi anche:
Allarme formica di fuoco: emergenza biodiversità e economia in Sicilia

“Gino è stato una grande figura nell ambito dell aiuto umanitario e ha fatto cambiare molte cose grazie ad Emergency e tutto quello che ha fatto. Ha sempre sostenuto concretamente che non c è essere umano preferito a un altro, e l’ha dimostrato con i fatti. È stato un grande pacifista, ha sempre curato i feriti e condannato le guerre. Noi di RESQ abbiamo l’onore di avere tra di noi la figlia Cecilia Strada, che in questo momento non può essere lì affianco a lui perché si trova in mezzo al mare a salvare le persone come suo padre e sua madre hanno sempre fatto. La scomparsa di Gino Strada coincide con il primo salvataggio di 85 persone avvenuto oggi. Come ResQ dedichiamo a lui queste 85 vite umane, che porteremo in un luogo sicuro” afferma Luciano Scalettari, Presidente di ResQ.

La ResQ People, ieri pomeriggio, in missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, ha assistito a una intercettazione da parte della guardia costiera libica in zona SAR maltese. La ResQ People si stava dirigendo verso 3 imbarcazioni in legno, segnalate dall aereo di ricerca di Pilotes Volontaires. Una motovedetta della guardia costiera libica è sopraggiunta sulla scena e ha proceduto a intercettare i barchini, portando a bordo circa 40 persone. Il comandante della ResQ People ha contattato via radio la motovedetta libica, sottolineando che ci trovavamo in area SAR maltese. La ResQ People non ha potuto far altro che assistere a questo atto e documentare tutto. La ResQ People era partita sabato 7 luglio dal porto di Burriana per la sua prima missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. A bordo 20 persone di equipaggio, provenienti da sei diversi Paesi.

Leggi anche:
70 anni di Fiorella Mannoia: disobbedire è un diritto ma anche un dovere

Il cordoglio

“Gino Strada ha recato le ragioni della vita dove la guerra voleva imporre violenza e morte. Ha invocato le ragioni dell`umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone. La sua testimonianza, resa sino alla fine della sua vita, ha contribuito ad arricchire il patrimonio comune di valori quali la solidarietà e l`altruismo, espressi, in maniera talvolta ruvida ma sempre generosa, nel servizio alla salvaguardia delle persone più deboli esposte alle conseguenze dei conflitti che insanguinano il mondo”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno della scomparsa di Gino Strada, fondatore di Emergency. “In coerenza con la nostra Costituzione che ripudia la guerra, Gino Strada ha fatto di questa indicazione l`ispirazione delle azioni umanitarie sviluppate in Italia e all`estero, esprimendo, con coraggio, una linea alternativa allo scontro tra i popoli e al loro interno – sottolinea Mattarella -. Nell`esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e a quanti gli sono stati vicini, rendo onore alla sua figura”.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha appreso con tristezza della morte di Gino Strada. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L`associazione “Emergency”, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del Governo”, conclude la nota.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti