Draghi vuol chiudere su legge sulla concorrenza, verso Cdm
Sul testo ancora nodi da sciogliere. E su manovra è già battaglia
Archiviato il Summit G20 e dopo aver partecipato, ieri, alla Cop26 di Glasgow, il presidente del Consiglio Mario Draghi è deciso a chiudere in settimana la partita della legge sulla concorrenza. Il Consiglio dei ministri per il varo dovrebbe tenersi giovedì, spiegano fonti di governo, anche se la seduta, al momento, non è stata ancora convocata. Non è escluso che prima venga riunita la cabina di regia dell’esecutivo. Intanto, oggi, a Palazzo Chigi, anche in vista di questa scadenza, sono arrivati il ministro della Salute Roberto Speranza, quello dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e la titolare degli Affari regionali Mariastella Gelmini. Tutti e tre, separatamente, secondo quanto si apprende, sono stati a colloquio con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
Il provvedimento sulla concorrenza dovrebbe contenere misure sulla fibra, sui servizi pubblici locali, sulla trasparenza delle gare del gas. Tra i temi che dovrebbero essere toccati ci sono anche le gare per le concessione delle aree demaniali portuali; l’accelerazione per la diffusione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche; le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti. Nodi ancora da sciogliere riguardano invece le concessioni balneari e gli ambulanti (un argomento molto “sensibile”, in particolare per la Lega). Sulla questione delle concessioni balneari, peraltro, oltre al tema politico pesa l’attesa per la decisione del Consiglio di Stato.
La manovra, intanto, dopo il varo di giovedì scorso dovrebbe arrivare in Senato tra la fine di questa settimana e lunedì della prossima, iniziando il percorso delle audizioni. Tra i temi principali da affrontare, per i partiti, ci sarà quello del fisco, con la decisione di come allocare gli 8 miliardi di euro stanziati per il taglio delle tasse. Le idee, sul tema, sono diverse e per questo oggi Luigi Marattin (Iv), presidente della Commissione finanze della Camera, ha chiesto al governo di convocare “quanto prima il tavolo permanente di regia sul fisco” per “un confronto sereno e aperto”. Per il Pd la priorità è ridurre le tasse sul lavoro, e anche il M5s con Stefano Patuanelli indica la necessità di “tagliare costo del lavoro e cuneo fiscale”. La Lega ha invece richieste diverse, ovvero dare la priorità a partite Iva, autonomi e artigiani. Matteo Salvini le ribadirà in settimana in un incontro con Draghi, chiamato ora a fronteggiare “l’assalto alla diligenza”.