Covid in Italia, il virus non s’arresta. Due regioni hanno raggiunto la soglia per le intensive

Covid in Italia, il virus non s’arresta. Due regioni hanno raggiunto la soglia per le intensive
7 novembre 2021

Sono quasi 6mila i contagi nelle ultime 24 ore. Numeri influenzati dal giorno non lavorativo, ma che confermano la tendenza a un peggioramento della situazione rispetto a qualche settimana fa. È del 4% l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale e del 6% (con un aumento dell’1%) quella in area medica non critica negli ospedali, sotto alle soglie fissate dagli indicatori rispettivamente del 10% e del 15%, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale dei Sistemi sanitari regionali (Agenas) aggiornati a ieri, 6 novembre.

Scarica il bollettino odierno

Due le regioni che hanno raggiunto la soglia per le intensive, le Marche con l’11% in crescita – era all’8% l’1 novembre scorso – e il Friuli Venezia Giulia al 10%. Nelle due regioni i ricoveri in area medica non critica sono però sotto la soglia di diversi punti percentuali: le Marche sono al 6% e il Friuli Venezia Giulia al 9% (+1% sul giorno precedente). I dati di occupazione più alti in area medica si registrano in Calabria con il 12% (+1%), nella provincia di Bolzano con l’11% ma in discesa di un punto percentuale, e in Valle d’Aosta che ha registrato un balzo in avanti del 7% portandosi sull’11%.

In dettaglio, l’odierno bollettino del ministero della Salute riporta 5.822 nuovi positivi al Covid-19 (ieri 6.764), mentre i decessi sono 26 (ieri 31). È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia, comprese quelle guarite e quelle decedute, sono 4.808.047 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 si registrano 132.391 vittime totali. Sono in tutto 4.578.669 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 96.987, pari a +3.294 rispetto a ieri (+3.337 il giorno prima).

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Ricciardi: green pass solo ai vaccinati

“Finora il Green pass ha funzionato ma sono convinto che per la stagione invernale che ci costringe più al chiuso e a contatto con gli altri, bisognerebbe rivederne la concessione limitando le libertà legate al Green pass solo ai vaccinati e ai guariti dal Covid”. Lo afferma il consulente scientifico del ministro della Salute, Walter Ricciardi, in un’intervista al Messaggero. Per l’esperto, il tampone è il “punto debole” del sistema, perché “non assicura la protezione e la non trasmissione del virus, se non al 30 per cento. Ecco perché gli accessi ai luoghi pubblici o ai luoghi di lavoro andrebbero limitati solo ai vaccinati con il Pass, escludendone la possibilità a chi ha soltanto un tampone negativo valido”. Il professore condivide l’ipotesi del Governo di prorogare lo stato di emergenza: “Verificando la situazione delle ospedalizzazioni con l’avanzare della stagione fredda, avremo in contemporanea l’impatto con gli ammalati di influenza e di altre patologie invernali. E’ importante tutelare la salute dei cittadini con misure di controllo ancora per l’intera stagione invernale”.

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