Morto a Roma ad 82 anni l’attore Renato Scarpa

Morto a Roma ad 82 anni l’attore Renato Scarpa
Renato Scarpa
30 dicembre 2021

Oggi nella Capitale è venuto a mancare l’attore Renato Scarpa, aveva 82 anni. Impareggiabili le sue interpretazioni in ‘Ricomincio da tre’ di Massimo Troisi, ‘Un sacco bello’ di Carlo Verdone e ne ‘Il postino’. Di recente aveva lavorato in ‘Habemus Papam’ di Nanni Moretti. Proprio Verdone sui social scrive: “Cari amici, chi ha amato `Un Sacco Bello´ non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso malore. Aveva anche lavorato con Massimo Troisi in `Ricomincio da tre´, e con tanti altri registi.
Affettuoso, dotato di gran talento, aveva il dono della `misura´, cosa che non tutti gli attori hanno”.

E poi aggiunge commentando una foto allegata al post: “In questa scena tentavo di convincerlo a partire per Cracovia con le calze di seta e le penne a biro. Fantastico compagno di lavoro, lo ringrazio ancora per esser venuto il giorno dell’inaugurazione di una targa al `Palo della morte´ in via Giovanni Conti (zona Val Melaina) a Roma, targa che celebrava quel film . Fummo molto orgogliosi perché non ci aspettavamo il grande bagno di folla che ci fu”. E poi “ringrazio ancora questo caro amico che mi ha aiutato nella mia opera prima con garbo, affetto e talento – spiega ancora Verdone – Persone così umili e gentili nel loro grande talento non ci sono più. Resterà sempre nei miei più bei ricordi. E credo anche, se avete amato quella pellicola, nella vostra memoria”.

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I Fratelli Taviani che ne rivelarono il talento in “Sotto il segno dello scorpione” (1969) e “San Michele aveva un gallo” (1973; Nicolas Roeg e Dario Argento che gli diedero una patina di ambiguità in “A Venezia un dicembre rosso shocking” e “Suspiria”; Giuliano Montaldo che lo vestì da frate in “Giordano Bruno”. E poi Bellocchio, Comencini, Rossellini, Monicelli, Cavani, Risi per non citarne che alcuni. In genere il caratterista viene usato per una sorta di controcanto rispetto all’eroe protagonista, ma nel suo caso, Scarpa sapeva sempre ritagliarsi una dimensione autonoma e regalava ai suoi personaggi un plus di umanità come nell’inflessibile preside di “La stanza del figlio” o l’abile cardinale di “Habemus Papam” per Nanni Moretti.

Per il grande pubblico però divenne popolare grazie a tre fortunati incontri: con Carlo Verdone (l’impagabile ipocondriaco di “Un sacco bello”), Massimo Troisi (l’impacciato Robertino di “Ricomincio da tre”) e Luciano De Crescenzo (“Così parlò Bellavista”). In tutti questi casi dalla bisaccia di Renato Scarpa uscì una verve comica che – alla maniera di Totò – contrastava con lo sguardo malinconico e proprio per questo “bucava” lo schermo. Del resto l’attore aveva cavalcato con ottimi risultati (più di 100 ruoli tra cinema e tv fino alla recente serie “Rocco Schiavone” del 2019) tutti i generi del cinema italiano, dalla farsa al western, dall’avventura, al melodramma.

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