Inchiesta Open, chiesto rinvio a giudizio per Renzi e Boschi

Inchiesta Open, chiesto rinvio a giudizio per Renzi e Boschi
Matteo Renzi
9 febbraio 2022

La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex premier e fondatore di Italia Viva, Matteo Renzi, nell’ambito dell’Inchiesta Open. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Maria Elena Boschi, Luca Lotti e l’imprenditore Marco Carrai. L’udienza davanti al gup è in calendario il prossimo 4 aprile. Renzi è accusato di finanziamento illecito. Lotti anche di corruzione, in concorso con l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione chiusa nel 2017.

Intanto, una nota dell’ufficio stampa di Matteo Renzi, fa sapere che “nella giornata di oggi il senatore Matteo Renzi ha provveduto a firmare una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Creazzo, Turco, Nastasi”. “Io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso”, ha dichiarato Renzi nel giorno in cui è stata fissata l’udienza preliminare per il processo Open che si terrà il 4 aprile. “Nelle prossime settimane la difesa del senatore Renzi si riserva di produrre memorie difensive in vista dell’udienza preliminare anche prima del dibattito parlamentare in Senato sul conflitto di attribuzione che si terrà ragionevolmente nel mese di marzo”, spiega ancora la nota.

In merito al rinvio a giudizio, ancora la nota riporta che “si tratta di un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione. Finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media. E i cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze”. L’atto firmato invece da Renzi nei confronti dei magistrati fiorentini “sarà trasmesso alla Procura di Genova, competente sui colleghi fiorentini, per violazione del’articolo 68 Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del codice penale”, si spiega.

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“Renzi ha chiesto di essere ascoltato dai pm genovesi riservandosi di produrre materiale atto a corroborare la denuncia penale contro Creazzo, Turco, Nastasi”, si precisa. “È utile ricordare a questo proposito – afferma ancora l’ufficio stampa di Renzi in una nota – che la richiesta è stata firmata dal Procuratore Creazzo, sanzionato per molestie sessuali dal CSM; dal Procuratore Aggiunto Turco, che volle l’arresto dei genitori di Renzi poi annullato dal Tribunale della Libertà e dal Procuratore Nastasi, accusato da un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri di aver inquinato la scena criminis nell’ambito della morte del dirigente MPS David Rossi. Questi sono gli accusatori”. Renzi “nelle scorse settimane aveva chiesto di essere interrogato dopo che i PM avessero risposto alle istanze della difesa. Tale risposte non sono mai arrivate”.

A metà pomeriggio Renzi, che sui suoi social pubblica la nota stampa “sulla notizia del rinvio a giudizio dell’inchiesta Open”, torna a scrivere su Facebook per ringraziare tutti “per l’incredibile numero di messaggi di solidarietà”. Invia anche un audio agli iscritti di Italia viva nel quale ringrazia e spiega, secondo quanto si apprende, che quanto sta accadendo era “ampiamente atteso e scontato” e che “noi risponderemo colpo su colpo, con il sorriso di chi non cerca la polemica, di chi non crede in quei magistrati ma crede nella giustizia”, “io non ho commesso alcun reato…mi dicono non mollare, figuriamoci se mollo”. Intanto arrivano i primi messaggi di solidarietà da parte del mondo politico, ma per ora si contano sulle dita di una mano (Giovanni Toti e Osvaldo Napoli di Coraggio Italia, Andrea Marcucci del Pd, Carlo Calenda di Azione).

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