Evidentemente preoccupato e insolitamente schietto. Chiede di calendarizzare l’ingresso nella Nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha presentato il suo Paese come lo “scudo dell’Europa” contro la minaccia di un’invasione russa, parlando alla Conferenza di Monaco dopo che il Cremlino ha mostrato i suoi muscoli “nucleari”, effettuando lanci di prova di missili ipersonici, in piena crisi con l’Occidente. Rivolgendosi ai suoi alleati occidentali dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Zelensky ha esortato a cessare tutte le politiche di “appeasement” con Mosca, accusata da Washington e Kiev di aver ammassato 150.000 soldati ai confini orientali dell’Ucraina.
“L’Ucraina non merita risposte oneste e dirette? Questo vale anche per la NATO. Ci è stato detto che le porte sono aperte, ma finora nessun estraneo può entrare. Se tutti i membri dell’alleanza vogliono vederci o tutti i membri dell’alleanza non vogliono vederci, ditecelo onestamente. Le porte aperte vanno bene, ma abbiamo bisogno di risposte aperte, non di domande chiuse da anni”, ha detto il presidente ucraino. La trasmissione era in streaming. “Per otto anni l’Ucraina è stata uno scudo. Per otto anni l’Ucraina ha trattenuto uno dei più grandi eserciti del mondo che è ammassato sui nostri confini e non solo su quelli”, ha aggiunto il leader ucraino.
“Gli ucraini non giaceranno nelle tombe ad aspettare i russi. Non attaccheremo nessuno, ma siamo pronti a tutto”. Alla fine del suo intervento anche un mini siparietto: “attacco cibernetico”, afferma Zelensky mentre non gli funziona l’apparecchio della traduzione simultanea e, dando la colpa ai russi, chiede di cambiarlo. “Lo sa, i russi non sono qui, ma sono qui”, dice alla moderatrice Christiane Amanpour. Le tensioni, che sono in crescendo da due mesi, appaiono ora al culmine. Washington si dice convinta di un’imminente invasione dell’Ucraina da parte di Mosca e sono in aumento gli incidenti armati tra Kiev e i separatisti filo-russi nell’Ucraina orientale. La Gran Bretagna ritiene possibile un attacco russo la prossima settimana.
I separatisti, che accusano Kiev di volerli attaccare, hanno annunciato una “mobilitazione generale” di uomini in grado di combattere, dopo aver ordinato l’evacuazione dei civili nella vicina Russia. In aggiunta, Putin ha supervisionato personalmente le esercitazioni “strategiche” con il lancio di missili “ipersonici”, nuove armi che il capo del Cremlino aveva precedentemente definito “invincibili” e in grado di trasportare cariche nucleari. Vladimir Putin è apparso insieme al suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko durante un incontro in videoconferenza con i suoi generali che coordinavano i lanci. Intanto, si registra una fuga dal Donbass. Ai checkpoint sul confine con la Russia arrivano gruppi di abitanti dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nell’est dell’Ucraina, zaini in spalla e valigie in mano, che lasciano il loro paese.
I leader separatisti hanno proclamato la mobilitazione generale delle truppe. La tensione fra Occidente e Russia per la crisi ucraina è sempre altissima, arrivano notizie continue di violazioni del cessate il fuoco e per ora non si intravede una soluzione. “Ad oggi sono convinto che abbia preso la sua decisione, abbiamo motivi per crederlo” ha detto il presidente Usa Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva se secondo lui Putin invaderà davvero l’Ucraina. Restano comunque aperte le porte della diplomazia. Il presidente dell’Ucraina Zelensky ha confermato la sua partecipazione alla conferenza sulla sicurezza di Monaco.