Borrell: Putin suona la fine ricreazione democratica in Ucraina

Borrell: Putin suona la fine ricreazione democratica in Ucraina
Josep Borrell
23 febbraio 2022

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che non incontrerà più il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a Ginevra questa settimana. “Ora che vediamo l’inizio dell’invasione e che la Russia ha chiarito il suo totale rifiuto della diplomazia, non ha senso andare avanti con quell’incontro in questo momento”, ha detto Blinken. “Mi sono consultato con i nostri alleati e partner: tutti sono d’accordo”. L’annuncio di Blinken arriva all’indomani del riconoscimento da parte del presidente russo Vladimir Putin delle due regioni separatiste in Ucraina come indipendenti insieme all’annuncio ha dello schieramento di forze di “mantenimento della pace”. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e alti funzionari statunitensi hanno poi affermato che le mosse di Putin hanno segnato l’inizio di una nuova invasione russa dell’Ucraina e Biden ha annunciato una prima tranche di sanzioni dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk in Ucraina.

In una nota ufficiale la Casa Bianca sottolinea che “l’azione del presidente Putin contraddice gli impegni della Russia nell’ambito degli accordi di Minsk, confuta il preteso impegno della Russia nei confronti della diplomazia e mina la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Washington precisa anche che questo ordine esecutivo è cosa diversa dalle sanzioni “rapide e severe” da varare insieme agli alleati. “Continuiamo a consultarci da vicino con l’Ucraina e con alleati e partner sui prossimi passi e sollecitiamo la Russia a ridurre immediatamente l’escalation”, si legge ancora sul sito della Casa Bianca. Tra i provvedimenti adottati, il blocco immediato di importazioni ed esportazioni statunitensi anche indirette da e per le repubbliche separatiste, investimenti e rapporti finanziari con soggetti che fanno affari in quelle aree. Saranno oggetto di sanzioni leader, funzionari e organizzazioni e proprietà con base o che operino nelle repubbliche separatiste. Il Dipartimento del Tesoro, precisa ancora la nota, emetterà delle licenze speciali per consentire le attività umanitarie nelle regioni interessate.

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Intanto, Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito la Russia affermando che la decisione di bloccare il gasdotto Nord Stream 2 (che trasporta il gas russo dalla costa baltica direttamente alla Germania nord-orientale) è solo un “passo concreto” e che ulteriori sanzioni seguiranno dopo la decisione di Mosca di riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, nel sud-est dell’Ucraina. A dare manforte a Scholz, il presidente americano Joe Biden che ha dichiarato che gli Stati Uniti lavoreranno con la Germania per fare in modo che il progetto del Nord Stream 2 “non vada avanti”. La Russia “pagherà un prezzo ancora più duro se continuerà l’aggressione” dell’Ucraina, ha aggiunto.

Duro anche l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. Con il riconoscimento delle “repubbliche fantoccio” separatiste del Donbass e l’invio di forze cosiddette di “peacekeeping” in quei territori, il presidente russo Vladimir Putin ha voluto “suonare la fine della ricreazione” dell’Ucraina, che esattamente otto anni fa, con la “rivoluzione della dignità” di Maidan, aveva cacciato il presidente filorusso Viktor Yanukovych e ripreso il cammino verso la democrazia europea. Borrell è passato quindi a spiegare che cosa contiene il pacchetto di sanzioni. Innanzitutto, “abbiamo concordato che i 351 membri della Duma russa (l’Assemblea parlamentare, ndr) che hanno votato a favore di questa violazione del diritto internazionale e della integrità territoriale e sovranità dell’Ucraina saranno elencati tutti nella lista delle sanzioni”.

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Inoltre, ha riferito Borrell, “abbiamo concordato mettere nel mirino 27 individui ed entità che hanno svolto un ruolo nel compromettere o minacciare l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Queste persone ed entità stanno in tre diverse categorie: primo, i responsabili del processo decisionale che ha portato alla minaccia all’Ucraina e le entità che l’hanno sostenuta finanziariamente o materialmente, o che ne hanno beneficiato”; secondo, le persone che “nel settore della Difesa hanno svolto un ruolo nell’invasione nella destabilizzazione dell’Ucraina, e coloro che stanno combattendo una guerra della disinformazione contro l’Ucraina”; terzo, “le banche che stanno finanziando i responsabili delle decisioni e le loro operazioni in questi territori” occupati dai separatisti. Quindi, ha continuato l’Alto Rappresentante “colpiremo anche le relazioni economiche tra le due province separatiste e l’Ue, esattamente come avevamo fatto nel caso della Crimea, per essere sicuri che i responsabili soffrano chiaramente delle conseguenze economiche delle loro azioni aggressive illegali”.

“E in ultimo, ma molto importante – ha sottolineato Borrell -, abbiamo preso di mira la capacità dello Stato e del governo russi di avere accesso ai nostri mercati dei capitali e dei servizi finanziari, riducendo i finanziamenti delle loro politiche attraverso la limitazione dell’accesso del loro debito sovrano ai nostri mercati finanziari”. “Il pacchetto – ha aggiunto l’Alto Rappresentate – è stato completato con una decisione che non è dell’Unione europea ma della Germania, e voglio dire quanto apprezzo la decisione del governo tedesco che ha reso il nostro messaggio unitario forse ancora più forte, annunciando che bloccheranno l’autorizzazione e quindi il funzionamento del gasdotto Nord Stream 2, una richiesta che era stata avanzata molte volte da diversi stati membri e dagli Stati Uniti”.

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“Per costruire questo pacchetto di sanzioni – ha concluso Borrell – sono stato in contratto spesso con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, assicurandogli sostegno e solidarietà in queste ore gravi; l’ho lodato per la moderazione (“restraint”, ndr) dell’Ucraina in queste ore, e ho sottolineato che questa moderazione sarà ancora più necessaria che mai nei prossimi giorni; perché temiamo, crediamo che questa storia non sia finita qui”.

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