La crisi in Ucraina, con le conseguenze economiche, in particolare nel settore del gas e dell’energia, e la gestione dei profughi. Saranno i temi al centro del vertice informale europeo in programma oggi e venerdì alla reggia di Versailles. Un summit convocato da tempo dal presidente francese Emmanuel Macron, ma il cui ordine del giorno è stato totalmente sconvolto dall’invasione russa. Per preparate il meeting, ieri mattina il presidente del Consiglio ha sentito al telefono Macron, con cui ha discusso degli ultimi sviluppi della crisi in Ucraina e le sue conseguenze sull`economia europea. Sulla vicenda, Roma sostiene la linea della “fermezza” e non è escluso che, nelle prossime settimane, possa arrivare un nuovo pacchetto europeo di sanzioni.
La questione sarà sul tavolo oggi e domani ma una decisione non è imminente. L’Europa, ha detto al Question time Draghi, ha mostrato “un’unità di intenti e di azioni che è indispensabile mantenere e che ci vede in prima linea”. Centrale sarà la discussione sul dossier, collegato, dell’energia. Il premier ne ha parlato lunedì a Buxelles con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ma oggi sarà sul tavolo di tutti i leader. Il presidente del Consiglio ha ribadito che il governo è “al lavoro per ridurre la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi”, ma quella attuale è una “crisi europea” che quindi deve essere affrontata con una “risposta” in ambito comunitario. “La sovranità europea – ha detto ieri e ribadirà oggi – deve esprimersi anche in campo energetico, ne va della nostra sicurezza e della nostra libertà, non può esserci autonomia strategica senza una strategia ambiziosa anche sull’energia”. In concreto, Draghi chiederà oggi alla commissione Ue “misure per affrontare l’emergenza del prezzo dell’energia”.
Per quanto riguarda i profughi, Roma ha apprezzato molto il via libera al meccanismo temporaneo di protezione. In Italia ne sono arrivati già 23.872 e il dato è destinato a salire rapidamente. Di fronte al flusso prevedibile di milioni di persone, l’Europa dovrà concretamente dar vita a un coordinamento, per garantire l’accoglienza e l’integrazione. C’è poi il dato politico della richiesta dell’Ucraina di ingresso “d’urgenza” nella Ue. Il presidente del Consiglio, sentendo Zelensky nei giorni scorsi, gli ha assicurato che l’Italia sostiene “l`appartenenza dell`Ucraina alla famiglia europea”. Il che non vuol però dire che il processo per l’adesione potrà avvenire in breve. Sullo sfondo dei colloqui, resta il tema del Patto di stabilità. Dopo la “sospensione” per l’emergenza Covid, era stato avviato un confronto preliminare per una eventuale modifica delle regole in vista della reintroduzione. La nuova emergenza cambia però totalmente il quadro di riferimento, forse con un impatto economico ancora maggiore rispetto alla pandemia.
“È chiaro – ha spiegato il premier – che molte delle regole che ci hanno accompagnato in questi anni oggi devono essere rilette, e una di queste riguarda la guida fiscale per il 2023. Tanto che la Commissione Ue ha proposto di rimandare la decisione relativa al mantenimento o alla disattivazione della clausola generale di salvaguardia a quando saranno disponibili le previsioni di primavera. Si dà per scontato che sarebbe stata disattivata a inizio dell’anno prossimo, ora si inizia a essere consapevoli che la situazione richiede un esame approfondito prima di procedere in questa direzione, e questo dimostra la consapevolezza che le cose sono cambiate. Noi sosteniamo questa linea di maggiore cautela della Commissione”. Il summit si concluderà domani, ma prima di ripartire per Roma Draghi dovrebbe partecipare alla cerimonia di commemorazione della giornata nazionale ed europea in omaggio delle vittime del terrorismo al Grand Trianon di Versailles.