Serena Brancale: in “Je So Accussi” canto chi sono

Serena Brancale: in “Je So Accussi” canto chi sono
28 marzo 2022

Torna Serena Brancale con il nuovo album “Je So Accussi”, il suo terzo disco. Tra canzoni e cover l’artista pugliese ha voluto in un certo senso fare ordine nella sua identità musicale, tra soul, R&B, jazz, ma senza etichette. Esprimere la sua maturità. “Questo album è importante perché sono me stessa e canto quello che sono dimenticandomi che devo per forza raccontarmi dicendo che sono una cantante jazz, perché non sono solo quella, canto il folklore, il soul, mi piace la batteria elettronica, sono una ex violinista, quindi un album che ha una identità forte e lo racconto nelle canzoni”. Un album in cui c’è tanto Sud: canta in dialetto barese in omaggio alla sua terra e celebra l’amato Pino Daniele. “Lui è la mia fonte d ispirazione da sempre, uno dei primi a usare il dialetto napoletano per cantare funk, soul, mi ha fatto emozionare e conoscere Napoli e il soul attraverso il napoletano, lui ha sperimentato qualcosa di mai sentito prima”.

Un progetto che ha coinvolto molti artisti anche internazionali. Nell’album ci sono collaborazioni con Ghemon, Margherita Vicario e Fabrizio Bosso, Richard Bona, Roshelle, Davide Shorty. Cantante e polistrumentista, Serena Brancale ha conquistato il grande pubblico a Sanremo 2015. “E’ forse un immagine che fa paura o non siamo pronti forse in Italia per vedere una donna che suona la batteria e canta. Io trovo sia un connubio perfetto una cantante che suona e canta, penso sia cool ma forse non siamo pronti”. Tra guerra e pandemia, la musica ha un ruolo importante dice. Uno dei brani si intitola proprio Rinascimento. “Dobbiamo andare avanti e scrivere messaggi positivi, fanno bene, per me il rinascimento è questo, attorniarsi di belle persone, scrivere canzoni belle, perché abbiamo bisogno di belle energie”.

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