Covid-19, curva contagi stabile nelle ultime 24 ore

Covid-19, curva contagi stabile nelle ultime 24 ore
8 aprile 2022

Curva dei contagi stabile in Italia nelle ultime 24 ore. Secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute, sono 69.596 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 69.278) e 149 i decessi (ieri 150). Dall’inizio dell’epidemia sono 15.106.066 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e deceduti), mentre da febbraio 2020 il numero totale delle vittime è pari a 160.402. Sono in tutto 13.692.608 e 90.774 quelle che sono diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 69.837), mentre gli attuali positivi sono 1.253.056, pari a -20.801 rispetto a ieri (-102 il giorno prima).

Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 469.803 (ieri 461.448). Il tasso di positività, ieri al 15%, oggi scende leggermente al 14,8%. Sul fronte del sistema sanitario si registra una diminuzione delle degenze in area non critica e un aumento di quelle in rianimazione. Sono -86 (ieri -82), per un totale di 10.078 ricoverati, i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari. Sono +5 (ieri -5) i posti letto occupati in terapia intensiva: il totale dei malati gravi è pari a 471, con 61 ingressi in rianimazione (ieri 51).

Il rapporto Gimbe

Nell’ultima settimana lieve calo di contagi (-6,9%) e terapie intensive (-3,3%), ma crescono ancora i ricoveri ordinari (+5,2%). E’ il punto settimanale sul Covid in Italia fornito dalla Fondazione Gimbe che rileva come dopo un mese, i decessi tornano sopra quota mille. Per quanto riguarda, invece, la campagna vaccinale: in 7 giorni si registrano meno di 10 mila nuovi vaccinati mentre negli over 70 sarebbe si assisterebbe ad un “sottoutilizzo di antivirali” con un “declino della copertura vaccinale”. Fattori questi che contribuiscono ad aumentare la mortalità.

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In particolare, per quanto riguarda la settimana 30 marzo-5 aprile, Gimbe rileva una “una lieve diminuzione” dei nuovi casi (469.479), mentre scendono a 21 le province con incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti. Continua ad aumentare, invece, seppur più lentamente, l’occupazione dei posti letto in area medica (+506), ma tornano a scendere le terapie intensive (-16). Fisse le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (84%). 6,93 milioni di non vaccinati, di cui 2,58 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 4,35 milioni attualmente vaccinabili.

Sul fronte del tasso di copertura assicurato dalle terze dosi questa si attesterebbe all’83,5% mentre solo 64.792 quarte dosi sono state somministrate agli immunocompromessi (8,2%). In declino anche, secondo Gimbe, la copertura del booster con un sottoutilizzo dei farmaci antivirali, fattore che potrebbe essere la base dell’elevato numero di decessi negli anziani. “È importante rilevare – commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – che il quadro dei pazienti ospedalizzati è notevolmente mutato negli ultimi 6 mesi, sia per effetto delle coperture vaccinali e relativi booster, sia per la progressiva sostituzione della variante delta con quella omicron, più contagiosa, ma meno severa”.

In particolare, se a fine ottobre veniva ricoverato il 3,22% degli attualmente positivi in area medica e lo 0,47% in terapia intensiva, oggi queste percentuali sono crollate rispettivamente allo 0,78% ed allo 0,04%. Inoltre, se il recente rialzo dei casi ha determinato in tre settimane un incremento di oltre 2.000 posti letto in area medica, in area critica al momento si osserva un plateau. “Questo dimostra che si è ridotto in maniera rilevante il numero di pazienti Covid-19 ospedalizzati per polmonite severa che richiedono un ricovero in terapia intensiva – continua il Presidente – mentre vengono ospedalizzati soprattutto anziani con patologie multiple che possono essere assistiti nei reparti ordinari”.

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