“La Resistenza contro il nazifascismo contribuì a risollevare l`immagine e a recuperare il prestigio del nostro Paese. Fu a nome di questa Italia che Alcide De Gasperi poté presentarsi a testa alta alla Conferenza di pace di Parigi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad Acerra per le celebrazioni della Festa della Liberazione dal nazifascismo. “Questo riscatto, il sangue versato, questo ritrovato onore nazionale lo celebriamo oggi, insieme a tutta l`Italia, qui ad Acerra”, luogo nell’ottobre del 1943 di numerosi episodi di resistenza e teatro di una terribile strage per mano delle truppe naziste. “Nel meridione l`occupazione nazista durò molto meno. L`avanzata alleata risparmiò a quelle popolazioni mesi e mesi di calvario che, con altre stragi, altro sangue, perdurarono invece nel centro nord. Fino al fatidico 25 aprile 1945, che segnò la fine del nazi-fascismo e la riconquista della libertà in Italia. Ma, pur se la resistenza nelle regioni del Sud ebbe una storia più breve, ne va sottolineata l`importanza, in termini di coraggio, valore e sacrificio. Senza dimenticare il contributo offerto alla lotta partigiana al Nord da militari originari di regioni del Mezzogiorno”.
In questo senso, “in tutta Italia, la Resistenza – come lo era stato l`antifascismo di tanti spiriti liberi durante il ventennio – fu un movimento che ebbe un significato unitario, quello della Liberazione dal nazifascismo, assumendo nel contempo forme e motivazioni anche diverse a seconda delle specifiche circostanze temporali e territoriali”. “Accanto a questi valorosi italiani non può essere, ovviamente, mai dimenticato il ruolo decisivo dei soldati alleati, venuti da ogni parte del mondo, liberando l`Italia dal giogo del nazifascismo. Migliaia di loro hanno perso la vita e sono sepolti nei nostri territori. Esprimiamo a loro, a distanza di tanti anni, la nostra incancellabile riconoscenza. Erano soldati della coalizione contro il male assoluto, di cui l`Italia sotto la dittatura era stata tragicamente parte”.
La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, invece si è recata a Sant’Anna di Stazzema per le celebrazioni del 25 aprile. “E’ la data in cui è stato seminato il germe dell`Italia repubblicana. Un`Italia libera. Un`Italia fondata sul diritto e sui diritti. Un`Italiache ripudia la guerra e riconosce il principio internazionalista come metodo per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Casellati ha sottolineato come “77 anni di pace e democrazia in Europa ci hanno infatti abituato a vivere la libertà come se fosse un dato acquisito, uno stato delle cose immodificabile. Il concetto di libertà è ormai entrato a tal punto nel nostro modo di vivere e pensare che tendiamo a ritenerlo scontato. Eppure, se apriamo agli occhi di fronte alle tante aree di crisi globali vediamo che la libertà è una eredità da preservare e coltivare anche nella contemporaneità. Penso in primo luogo alla drammatica esperienza dell`emergenza sanitaria, che ci ha insegnato come la libertà abbia oggi nemici molto più imprevedibili e insidiosi rispetto al passato. Nemici che, in poche settimane, sono riusciti a sconvolgere un lungo cammino di affermazione dei diritti, dimostrando come anche le libertà di base possano improvvisamente cedere di fronte alle istanze della sicurezza. Penso poi alla guerra, che è una realtà in tante regioni del mondo e che è ora ritornata prepotentemente anche nel cuore dell`Europa nel terribile scontro tra Russia ed Ucraina. Sembra di vedere tornare indietro le lancette dell`orologio rispetto a quel cammino di cooperazione internazionale avviato nel secondo dopoguerra. Un cammino che, con la caduta del muro di Berlino, sembrava finalmente avere condotto ad un nuovo equilibrio geopolitico orientato al multilateralismo, finalizzato a promuovere una governance mondiale della sicurezza e dello sviluppo”.
Casellati ha sottolineato che “la storia del XX secolo come quella del XXI secolo dimostrano che fuori da quell`equilibrio tutti i valori di civiltà tanto faticosamente conquistati rischiano di essere negati. E allora oggi serve lottare anche a livello internazionale perché le prospettive del dialogo e del multilateralismo possano prevalere sempre. Perché non c`è alternativa alla libertà. Non c`è alternativa alla democrazia. Non c`è alternativa alla fratellanza e solidarietà rispetto alle prove globali della contemporaneità. Solo rimanendo custodi fedeli di questi valori potremo costruire un futuro di speranza e prosperità. Questo è il grande messaggio che il Parco Nazionale della Pace affida a ciascuno di noi e mi auguro che la forza ispiratrice del 25 aprile ci aiuti a superare ogni barriera fisica e culturale per affermare, oggi più che mai, la liberazione da tutte le guerre”. Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, infine, “il 25 aprile è il giorno della gratitudine verso chi ha lottato per la pace e per la libertà dell`Italia dalla dittatura del nazifascismo. La generosità, il coraggio, il patriottismo dei partigiani e di tutta la Resistenza sono valori vivi, forti, attuali”. “Oggi celebriamo la memoria della lotta e degli ideali della Resistenza su cui la nostra pace è stata costruita. A tutti gli italiani – conclude Draghi – buona festa della Liberazione”.